NODI E LUNA NERA
di Fabrizio Corrias

I Nodi Lunari sono l’intersezione di un asse che passa per il centro della Terra e per i due punti di incrocio dell’Eclittica con l’orbita lunare. Sono perciò un punto nel quale si uniscono fisicamente, e quindi anche a livello interpretativo, i percorsi del Sole e della Luna. Naturalmente il primo fenomeno da prendere in considerazione quando si parla di Nodi Lunari sono le Eclissi, sulle quali ci siamo già pronunciati in una lezione precedente.
Se è vero che l’astrologia ellenistica non ha dato troppa importanza ai Nodi Lunari è anche vero che gli indiani li hanno considerati dei “pianeti ombra”, e gli arabi, pur non aderendo a questa visione, hanno ampiamente diffuso – e talvolta fatto proprie – le loro dichiarazioni.
Per prima cosa analizziamone le caratteristiche astronomiche. Nella monografia sulla Luna abbiamo già descritto sommariamente l’orbita e le caratteristiche del moto lunare. Iniziamo osservando il moto della Luna in prossimità dei Nodi:

Nodo Nord o Caput Draconis

La Luna, nel suo moto zodiacale ed in prossimità del Nodo Nord, percorre la propria orbita e passa da Latitudini Sud a Latitudini Nord divenendo, nel nostro emisfero, sempre più alta rispetto all’orizzonte. E’ per questa ragione che il Nodo Nord è anche definito Nodo Ascendente. In effetti quando la Luna attraversa questo nodo è sempre in fase ascendente.
Al contrario quando la Luna attraversa il Nodo Sud è sempre in fase discendente, passando da Latitudini Nord a Latitudini Sud. Per queste ragioni il Nodo Sud è anche detto Nodo Discendente.
In sostanza l’ultimo nodo transitato dalla Luna indica la Latitudine della Luna (Nodo Nord = Lat. Nord; Nodo Sud = Lat. Sud).
L’ascendere ed il discendere è connesso con l’aumentare ed il diminuire in quanto una Luna che si dirige verso il Polo Elevato aumenta il suo arco diurno, al contrario lo vede diminuire.
Per queste ragioni il Nodo Sud è anche detto Nodo Discendente. E sono queste due definizioni (nodo Ascendente e Discendente) che andrebbero preferite, in quanto mutando il punto di osservazione nell’emisfero terrestre Sud il nodo Sud diventerebbe Ascendente e quello Nord Discendente.
Ed è per questa ragione che uno dei significati principali connessi ai nodi è proprio l’aumentare (Nodo Ascendente) ed il diminuire (Nodo Discendente).

Nodo Sud o Cauda Draconis

Osserviamo ora l’insieme dell’orbita lunare e dell’Eclittica (Fig. 3). Possiamo subito notare una somiglianza tra questa immagine e quella dell’Eclittica e dell’Equatore Celeste. In effetti questa similitudine non era sfuggita ai Maestri dell’Arte (Camerario) i quali avevano visto nei punti nodali una similitudine con i punti equinoziali. Se nei punti equinoziali il Sole passa da Declinazioni Sud a quelle Nord e viceversa, nei punti nodali la Luna passa da Latitudini Sud a quelle Nord e viceversa.
Applicando la stessa analogia al raggiungimento della massima Declinazione (Nord o Sud) del Sole, possiamo equiparare il raggiungimento della massima Latitudine (Nord o Sud) della Luna, i ventri lunari, ai solstizi.
Anche i nodi hanno un loro moto che è prevalentemente retrogrado, tranne in brevi periodi in cui divengono diretti. Il periodo in cui i nodi compiono un giro completo dello zodiaco retrogradando è di circa 18 anni. E’ altresì chiaro, ma preferiamo ribadirlo, che i nodi si trovano esclusivamente a Latitudine 0°. Per amor di precisione dobbiamo aggiungere che i nodi veri in realtà non sono poi così “veri”. Per effetto della complessità del moto lunare e della imprecisione tipica dei fenomeni naturali il Nodo Nord e quello Sud non sono esattamente opposti ma possono differire fino a 15’ di Longitudine.

Significato dei nodi nell’interpretazione

La rappresentazione dell’asse nodale con l’immagine di un drago o del serpente è comune alle culture occidentali ed orientali. Quest’animale sovrannaturale che inghiotte i luminari è la rappresentazione di ciò che si contrappone alla luce, le tenebre.
Per la verità quanto è stato detto in passato e viene detto ai nostri giorni circa il significato e l’importanza dei nodi nell’interpretazione è talmente vario e contraddittorio che non ci facilita il compito. D’altronde la nostra esperienza in questo ambito non è tale da poter fornire un significativo apporto. Ci limiteremo perciò ad illustrarvi le varie versioni, invitandovi da un lato alla prudenza, dall’altro alla ricerca.
1ª versione: Versione occidentale. Essa sembra essere la più antica e ascritta, da al– Biruni, agli stessi babilonesi. Il Nodo Nord o Nodo Ascendente avrebbe una natura “accrescitiva”, quello Sud “diminutiva”. Le ragioni sono rintracciabili nelle caratteristiche del moto della Luna prima descritte. Si tratterebbe perciò di un effetto quantitativo. In questa versione i Nodi Lunari mantengono una condizione di neutralità. Il Nodo Nord accrescerebbe sia l’effetto dei benefici quanto quello dei malefici, così come il Nodo Sud diminuirebbe l’effetto dei benefici ed anche quello dei malefici. In epoche più tarde il Nodo Nord, in ragione della natura accrescitiva, fu messo in analogia con il pianeta Giove; per un’analoga ed opposta ragione il Nodo Sud fu posto in analogia con il pianeta Saturno. L’importanza di questo punto astronomico era comunque secondaria e veniva considerato, negli aspetti, quasi essenzialmente per la congiunzione con i pianeti con orbite comunque ridotte, e per la loro presenza nelle Case Angolari;
2ª versione: Versione orientale o indiana. Nell’Astrologia Indiana o Vedica o Jyotish (Scienza della Luce) il ruolo dei Nodi Lunari è invece fondamentale. Questi pianeti ombra rappresentano quelle energie che determinano l’occultamento dei luminari. Essendo i punti nelle cui vicinanze si realizzano le eclissi vengono considerati eminentemente malefici. La loro natura viene analogicamente associata ai due malefici; il Nodo Nord (Rahu) a Saturno, il Nodo Sud (Ketu) a Marte.
E’ interessante conoscere il mito che esprime le qualità di Rahu e Ketu. La storia racconta che Vishnu stava distribuendo l’amrita (la bevanda che dà l’immortalità) agli Dei e agli esseri planetari. Ma in mezzo a loro si era intrufolato un demone dall’aspetto di serpente che era riuscito, con l’inganno, a bere un sorso di questa bevanda. Il Sole e la Luna si accorsero di lui e lo smascherarono, Vishnu prese la spada e lo tagliò in due parti. Tuttavia il demone aveva bevuto della bevanda dell’immortalità e, non potendo morire, diede vita a due esseri, Rahu e Ketu. Questo fatto fu alla base dell’inimicizia tra i luminari e Rahu e Ketu, i quali appena possono cercano di ingoiare i luminari. Tuttavia i luminari, essendo anche loro immortali, riescono sempre a sfuggire ai due. Essendo Rahu una testa senza corpo rappresenta “l’insaziabile desiderio per le cose del mondo, puramente edonistico, inconscio ed insensibile”, mentre Ketu (la restante parte del serpente, esclusa la testa) “comportamento inconscio e intensamente compulsivo” (James Braha “Antica Astrologia Indiana” Ed. Mediterranee).

3ª versione: Astrologia Evolutiva o Karmica. Questa branca dell’Astrologia contemporanea ha le sue radici nell’Astrologia indiana o buddista e considera l’asse nodale come un importante (ma mai esclusivo) indicatore del Karma individuale. Per Karma intendiamo la catena delle azioni ed i loro effetti che tengono lo spirito avvinto al piano di esistenza corporeo. Per necessità non affronteremo ora questo argomento, rimandando a future lezioni una più approfondita disamina.
Il Nodo Nord avrebbe a che fare con la casta di appartenenza e con il compito della presente incarnazione, il Nodo Sud indicherebbe le “tendenze” di vite passate che fanno sentire le loro ripercussioni nella vita attuale. Al Nodo Nord sarebbero collegate le caratteristiche benefiche di Giove ed al Nodo Sud quelle malefiche di Saturno.
C’è da dire che queste tecniche sono relative a tipi di astrologie che si sono sviluppate in altre civiltà e che hanno una visione globale, procedure e tecniche interpretative spesso molto diverse dalle nostre ed in particolare da quella che viene definita “Astrologia contemporanea”. Tanto per dirne una, sia l’Astrologia Indiana che quella Buddista sono astrologie sideraliste, ragion per cui i loro segni zodiacali, a causa della precessione degli equinozi, sono spostati, in questi anni, di circa 24° rispetto a quelli tropici, usati dall’astrologia occidentale.
Per questa ragione qualsiasi metodo interpretativo dia importanza ai Governatori, ed in questo caso ai Governatori dei Nodi, vedrebbe quasi sempre modificato il giudizio rispetto alla tecnica originale.
Il nostro invito è perciò di usare prudenza e coerenza. Conosciamo l’Astrologia Indiana e pensiamo che è quantomeno discutibile prendere una tecnica, inserita in un contesto dottrinario e culturale specifico, e pretendere di inserirla in un contesto tecnico e culturale diverso.
Circa la storia dell’utilizzo di Lilith-Luna Nera nella pratica astrologica riportiamo il contributo del Segretario del CIDA Claudio Cannistrà, studioso dell’Arte e bibliofilo per vocazione, che ringraziamo per la sua competenza e la disponibilità a condividere le conoscenze.

BREVE STORIA DELL’UTILIZZO DELLA LUNA NERA-LILITH NELLA PRATICA ASTROLOGICA
CLAUDIO CANNISTRA’
(canniclau@libero.it)

“Prima di passare alla valutazione interpretativa dell’Apogeo e del Perigeo lunare dedichiamo un breve excursus storico sull’uso della Luna Nera-Lilith in Astrologia. Una storia che si è sviluppata, soprattutto, in questi ultimi cento anni e che risulta piuttosto intricata e confusa per via dei tanti personaggi, che vi si sono dedicati, a volte individualmente, a volte riportando, se non copiando le stesse informazioni uno con l’altro. Bisogna, in ogni caso, preventivamente specificare, a scanso di equivoci due dati: a) Il nome Lilith è stato attribuito anche ad un asteroide (n. 1181 – Lilith). b) La stella Algol (beta Persei) talvolta è stata chiamata Lilith.

PRIMI RIFERIMENTI: DA RICCIOLI A BESSIE LEO

Mentre l’utilizzo dell’Apogeo e Perigeo lunare risale ai tempi più remoti della pratica astrologica, non si sa esattamente chi e da quando abbia sovrapposto al primo l’immagine di Lilith o Luna Nera ed al secondo quella di Priapo. L’operazione è certamente legata agli aspetti psicologico-evolutivi delle correnti contemporanee dell’Astrologia, ma il percorso sembra tutt’altro che chiaro.
Il primo riferimento storico, peraltro fantasioso, legato a Lilith è in relazione con un fantomatico satellite terrestre, che sarebbe stato avvistato dal padre gesuita Giovan Battista Riccioli (1598-1671), intorno al 1630. Il Riccioli, astronomo e cultore di astrologia, autore tra l’altro di una nomenclatura lunare, ne pubblicò anche le effemeridi, attribuendo a tale satellite un passo giornaliero di circa 3° gradi. Probabilmente il Riccioli si riferiva ad una cometa, ma in ogni caso egli è noto anche per aver calcolato tutte le congiunzioni planetarie per circa un millennio, per aver scoperto la prima stella binaria (1650) e per le sue osservazioni delle macchie presenti sulla superficie di Marte. I suoi studi sono raccolti in due volumi pubblicati a Bologna nel 1651 e nel 1665.
Tale corpo celeste, indicato dal Riccioli, non è stato finora scoperto e non ha nessuna relazione con Lilith, anche se tuttora vi sono astrologi, soprattutto negli Stati Uniti e più in generale nel mondo anglo-sassone, che utilizzano le effemeridi proposte dal Riccioli per il calcolo della Luna Nera.
D’altra parte bisogna dire che la ricerca di pianeti ipotetici in astrologia non riguarda solo la nostra epoca. Nell’antica Cina veniva impiegato “Il Grande Tenebroso”, mentre la maggior parte degli astrologi arabi utilizzarono circa 12 secoli fa, il cosiddetto “Kaïd”.
Tuttavia, l’idea che Lilith sia un piccolo “pezzo di roccia” invisibile, che ruota intorno alla Terra, al di fuori dell’orbita lunare e che tale corpo invisibile sia connesso con i peggiori aspetti del karma umano diviene popolare presso le correnti “spitiualiste” inglesi della fine del XIX secolo. La questione delle Lune invisibili e delle loro effemeridi si riapre soprattutto per l’influenza esercitata sugli astrologi inglesi dal movimento teosofico, dai circoli della Golden Dawn e da Annie Besant.
Il primo astrologo ad incorporare Lilith in un lavoro astrologico è probabilmente Thomas H. Burgoyne, che ne parla in un suo corso per corrispondenza, intorno al 1887, chiamandola “satellite nero”. Gli astrologi inglesi ne elaborano le effemeridi, soprattutto quelle di Lilith e Lulu, mentre Bessie Leo, in un articolo pubblicato nel 1912 sulla rivista “Modern Astrology” parla di una tripartizione lunare, che viene interpretata dal mondo astrologico dell’epoca, come riferita alla Luna visibile, a Lilith e a Lulu. Ed anche Alexandre Volguine riferisce di aver scoperto dell’esistenza di queste Lilith da notizie trovate su riviste occultiste russe, pubblicate nel 1917.
Invece, il nome “Lilith” sembra sia stato dato dal famoso astrologo inglese Sepharial, che dedicò al satellite nero un capitolo nel suo libro “Science of Foreknowledge” del 1918.
Si può quindi affermare che sia stato il mondo anglosassone ad introdurre per primo il satellite nella pratica astrologica, seppure utilizzando le effemeridi del Riccioli, che più tardi giungeranno anche in America per opera di Ivy Goldstein-Jacobson.

LILITH NELL’ASTROLOGIA FRANCESE

In ambito francese, l’utilizzo di Lilith si diffonde a partire dal 1933 per opera di Maurice Rougié[1] (1884-1953), meglio conosciuto come Dom Necroman prima e come Dom Néroman poi, senza tuttavia citare con esattezza le fonti, imputandone i significati interpretativi ad autori precedenti e fornendo solo le longitudini e le nuove velocità. Questa operazione contribuisce a creare notevole confusione, dal momento che l’autore francese nelle sue opere parlava sempre di Lilith, ne utilizzava i significati proposti dagli astrologi inglesi, ma proponeva differenti effemeridi, che si riferivano al secondo fuoco dell’orbita lunare. Sicuramente Maurice Rougié era stato influenzato dalle correnti spiritualiste inglesi, ma allo stesso tempo l’idea di utilizzare l’Apogeo gli derivava da un ricercatore tedesco G. W. Maag, che aveva pubblicato nel 1928 un libro di Astrometeorologia. Maag aveva tenuto l’anno seguente a Parigi alcune conferenze, dove aveva trattato degli effetti dell’apogeo lunare sul tempo meteorologico.
Nello stesso tempo, Rougié non poteva ignorare che si trattasse di due corpi differenti dal momento che il “Bollettino della Società Astrologica Francese” n. 16 dell’ottobre 1934 riportava insieme alle sue speculazioni, le Effemeridi in inglese per il primo giorno del mese dal 1870 al 1936 dei due satelliti neri, opera di Van Es e W. Van Breda Beausar, pubblicate dall’Istituto di Psicologia Cosmica di Bandoeng, a Giava nelle Indie olandesi, l’attuale Indonesia. Queste tavole di Lilith e Lulu furono ripubblicate nel 1936 e nel 1937 da Van Es e servirono agli astrologi Robert Ambelain e Desmoulins. Curiosamente queste effemeridi furono anche riprodotte da Sementovsky-Kurilo nel suo volume “ Par les Astres vers l’Humain” e nello stesso errore incorse anche Alfonso Del Bello, che nel suo volume “Astrochiromanzia” (1941) dedicò un breve capitolo a “Lilith, la Luna infernale”, parlando del secondo satellite della Terra con una rivoluzione sinodica di 177 gg. e fornendo sempre le effemeridi con un passo giornaliero di 3° gradi.
Più a meno negli stessi anni (1937), Dom Néroman dedicò a questo tema una pubblicazione dal titolo “Presages à la lumiere des Lois de l’évolution”.

Tuttavia, è nel periodo compreso tra il 1960 e il 1970 che il tema riprende vigore e comincia un reale dibattito tra gli astrologi, quando la rivista francese “Les Cahiers Astrologiques” dedica vari articoli a questo argomento.
E’ Michel Bustros a porre sul tappeto la questione, chiedendosi come mai le effemeridi americane, riportate su un volume di Goldstein Jacobson, che tratta proprio di Lilith, siano tanto differenti da quelle francesi delle edizioni Chacornac (un passo di 3° 02’ al giorno per la Lilith “statunitense” contro 0° 06’ 30’’ per que lla francese). La ragione è che la Lilith “americana” (o piuttosto universale dal momento che le sue effemeridi erano state pubblicate in Francia nel 1937 da Robert Ambelain e J. Desmoulins) sarebbe la seconda luna terrestre (naturalmente ipotetica), le cui posizioni furono stabilite in Inghilterra (partendo dagli studi del Riccioli) tenendo conto dei passaggi osservati sul disco solare.
Di seguito riportiamo gli articoli dei “Cahiers”, che fanno riferimento alla questione:
- Michel Bustros – Pour les amateurs de Lilith – C. A. n. 142 (settembre-ottobre 1969).
- Scribe – Le dossier de deux Lilith – C. A. n. 144 (gennaio-febbraio 1970).
- Jean Vernat – La Lune Noire existe-t-elle? – C. A. n. 149 (novembre-dicembre 1970).
- Max Duval – Oui, la Lune Noire existe. – C. A. n. 150 (gennaio – febbraio 1971).
Non si parla però ancora di Apogeo lunare. Gli autori che possiamo considerare di riferimento sono R. Desmoulins, R. Ambelain, L. Millat, Joëlle de Gravelaine, Guy Launay (il primo a costruire effemeridi che tenessero conto della retrogradazione), Dautremont, Jacques Bril e Philippe Granger; tutti autori di pubblicazioni ed articoli sull’argomento.
Sappiamo inoltre che negli anni sessanta Jean Carteret tenne una serie di conferenze sui Luminari neri, favorendo ed incentivando l’utilizzo interpretativo di questi punti fittizi.
Interessanti perché abbastanza recenti e facilmente reperibili sul mercato librario sono i contributi di Hades nel volume “Soleil et Lune Noire ou les états angéliques et les lieux infernaux” (ed. Bussiere, Paris, 1984), ricco di esempi e di riferimenti mitologici, e di Georges Ruchet nel volume “La Lune Noire ou l’axe métaphysique de l’astrologie” (ed. Dervy –Livres, Paris,1985), centrato su alcune riflessioni filosofiche.

Recentemente l’argomento è stato approfondito nel congresso francese organizzato dall’ARRC nel 1993, che aveva per titolo “Les luminaires et les luminaires noirs”. Di seguito, i titolo delle relazioni presentate, correlate con Lilith.
- Robert Amadou - Astro-Mytho-Théologie de la Lune noire
- Joëlle de Gravelaine - L’apport de la Lune noire dans l’interprétation du thème
- Robert Changeux - L’interdialectique des luminaires et des luminaires noirs, quatuor du verbe créateur
- Annie Lacheroy - Signification des transits de la Lune noire
- Table ronde sur l’astronomie de la Lune noire avec Max Duval, Axel Harvey, Francis Santoni, Gilles Verrier.
Tuttavia, esiste ancora una grande confusione sull’argomento ed una varietà di posizioni degli astrologi su questo tema. Per illustrarla basti pensare che, recentemente, l’astrologo tedesco Ernst Ott, riferendosi al secondo fuoco dell’orbita lunare, lo ha denominato “Terra nera” e che un altro astrologo Axel Harvey collega questa figura ai due mostri omerici Scilla e Cariddi, ipotesi questa molto intrigante.
Inoltre, in questa ricerca bibliografica abbiamo volutamente ignorato la moderna letteratura tedesca sull’argomento, perché, per quanto vasta, riprende tematiche già trattate dagli astrologi francesi, anche se è proprio di uno studioso tedesco G. W. Maag (citato prima) l’idea di utilizzare l’Apogeo.

Note:
[1] In realtà, la prima, seppur fugace, comparsa di Lilith in ambito francese è da attribuire a Marcel Gama, per via di un articolo pubblicato nel 1930 sulla rivista Astrosophia, come afferma Grazia Mirti in suo studio su “Lilith: la Luna Nera” pubblicato su Linguaggio Astrale (rivista del CIDA - Centro Italiano di Discipline Astrologiche, n. 97-98-99-101). Tale studio può essere richiesto alla Segreteria Cida (051-342445).


LILITH IN ITALIA

In italiano, i primi testi ad occuparsi di Luna Nera-Apogeo Lunare sono stati quelli di Federico Capone (1971 e 1978), che hanno il merito di aver divulgato tale tematica nel mondo astrologico. Tuttavia, forse pochi sanno, che in assoluto il primo volume pubblicato nel nostro paese nel quale si affrontava (seppure parzialmente) questa tematica è datato 1969. Si tratta della traduzione dal francese de “Astrologie”, scritto da Joelle de Gravelaine e Jacqueline Aimé, che in seguito sarebbero diventate, soprattutto la prima, grandi esperte sull’argomento. Il volume passò quasi inosservato sia per il titolo modificato in “Sotto il segno degli Astri”, forse per renderlo più commerciale, sia per la scarsa distribuzione da parte dell’editore “Dellavalle” di Torino. D’altra parte, Joelle de Gravelaine ha il grande merito di aver diffuso in Francia con i suoi lavori degli anni seguenti una trattazione seria ed approfondita dell’interpretazione di Lilith.
Per quanto riguarda Federico Capone, ricordiamo un suo articolo sul n. 5 del 1971 (ottobre-dicembre) di Linguaggio Astrale e poi il libro intitolato “Luna Nera. Lilith” del 1978, dove ha cercato di mettere ordine in un pullulare orgiastico di descrizioni (questo sì in stile Luna Nera). Capone afferma che alcuni chiamano Lilith un presunto secondo satellite della Terra, che qualche astronomo affermerebbe di aver avvistato nel momento del transito sul corpo della Luna, ma mai più rintracciato; altri individuano Lilith nel centro dell’orbita ellittica della Luna; altri ancora individuano Lilith nel secondo fuoco dell’orbita lunare; altri, infine, riconoscono all’Apogeo lunare il diritto di definirsi Lilith. Il problema del secondo satellite della Terra si risolve da solo; i presunti 3° di passo medio giornaliero attribuitigli, all’interno, sono fisicamente improponibili, in quanto perché un satellite possa orbitare all’interno dell’orbita lunare deve avere un moto più rapido di quello della Luna, che gli permetta di contrastare l’attrazione terrestre....e poi..., a quanto ci risulta, non è stato avvistato da nessuno.
Altro personaggio cui si deve la diffusione entusiastica della pratica interpretativa della Luna Nera in Italia è Tina Cantini Sicuteri, moglie di Roberto Sicuteri. Tina Sicuteri con Luisa Di Caprio aveva pubblicato sulla rivista Zodiaco, n. 4 del 1980, un articolo riguardo all’interpretazione della Luna Nera nel Tema Natale. Qui venivano forniti corretti riferimenti astronomici ed, a partire da questi, se ne affrontava l’interpretazione (nelle case e nei segni), insieme alla questione di un eventuale domicilio o esilio, in maniera più ampia ed equilibrata di quanto non fosse stato fatto in precedenza, anche nelle stesse opere di Capone. Tale ricerca rappresenta un riferimento importante, perché prende come punto di partenza l’interpretazione di Louis Millat nel suo “Essai sur le Luminaires Noirs”, presente nel “Supplement à l’Almanach 1970”, ed. Chacornac.
Anche il marito di Tina, Roberto Sicuteri aveva pubblicato, poco tempo prima, sul n. 0 della rivista Zodiaco del novembre 1978, un articolo sull’argomento, ma si era limitato ad occuparsi solo dei risvolti mitologici e dell’approccio psicologico al mitologema di Lilith. Il contenuto dell’articolo anticipava quello del suo volume che sarebbe uscito da lì a poco e che è ancora in commercio, “Lilith, la Luna Nera” (edizioni Astrolabio 1980).
Altro testo, uscito in quegl’anni (1982), ma di minore importanza, è quello di Fulvio Rendhell, che ha per titolo “Lilith, la sposa di Satana nell’alta magia”.

EFFEMERIDI DELLA LUNA NERA

Per quanto ci risulta le prime effemeridi della Luna Nera in Italia sono quelle pubblicate da Alfonso Del Bello nel suo volume Astrochiromanzia nel 1941, ma, come abbiamo visto prima, sono limitate al “fantomatico” satellite (rivoluzione sinodica di 177 gg. e passo giornaliero di 3° gradi); seguono quelle di Federico Capone nel 1978 e quelle di Giorgio Bazzocchi nel 1985.
A livello internazionale, con l’avvento dei primi computer un informatico francese Guy Launay (Méridien informatique) pubblica nel 1986 un libretto di effemeridi, diffuso anche in Italia, dove compare anche il moto retrogrado dell’Apogeo. Queste furono il primo valido punto di riferimento, perché aprì un ampio dibattito tra gli studiosi dell’epoca, prima in Francia e poi in Italia, sulla questione della retrogradazione. Il rammarico è che questo autore sia scomparso tragicamente pochi anni dopo senza poter continuare i suoi studi.
Molto precise, ma successive in quanto a pubblicazione, sono le effemeridi di Francis Santoni (1993) per le edizioni Aureas, che al giorno d’oggi rappresentano ancora un valido punto di riferimento.
Grande importanza riveste anche il volume di Max Duval & Jean Marc Font: « Tables du Noeud Lunaire de Lilith et du Soleil Noir » Longitudes Moyennes et Vraies - Latitudes et Déclinaisons - 1900 à 2050 - Interprétation et Usage rationnel. Coll. La Roue Céleste. Paris. Dervy-Livres. 1988. br. s.p. Grd in-8. Come viene specificato dal titolo stesso esso contiene Longitudini medie e vere, Latitudini e Declinazioni.
Infine, non possiamo non citare le migliori effemeridi attualmente in circolazione, quelle ulteriormente corrette da Dieter Koch e Bernhard Rindgen, il cui volume della Verlag der Häretischen Blätter (Frankfurt am Maine, 2000), è correlato anche da numerosi articoli sull’argomento (essendo uno dei pochi a citare, per esempio, Priapo).”
Claudio Cannistrà

Apogeo e Perigeo lunari
Anche in questo frangente iniziamo con l’osservazione astronomica dell’oggetto di studio.

L’ellisse che abbiamo qui rappresentato non rispetta l’effettiva eccentricità orbitale della Luna, che è di 0,0549. Volendo essere ancora più precisi la vera forma dell’orbita lunare non è un’ellisse ma un’epicicloide (fig. 1a). L’ellisse è un’approssimazione che ci complica meno la vita, ma è una realtà solo per un pianeta che, da solo, compie la sua rivoluzione intorno ad una stella. Per la Luna l’ellisse viene deformata dall’attrazione del Sole e dei pianeti.

La distanza minima della Luna dalla Terra (Perigeo) è di 356.000 km, quella massima (Apogeo) è di 406.700 km. Volendola rappresentare correttamente dovremmo raffigurare l’asse maggiore (apogeo-B-perigeo) detta linea degli apsidi di 1/7 circa più lunga dell’asse minore (B’- B”).
Il secondo fuoco dell’ellisse (A) si trova a 38.000 km dalla superficie terrestre ed il centro dell’ellisse si trova a circa 14.000 km dalla superficie della Terra. Queste distanze così esigue fanno si che qualora si volesse considerare Lilith l’apogeo lunare o il secondo fuoco dell’orbita o il centro dell’ellisse si debba tener conto anche del punto geografico terrestre dal quale si compie l’osservazione. Ne considereremo più avanti la portata.
La rappresentazione della fig.1 ci permette di vedere più chiaramente, accentuandole, le caratteristiche dell’orbita lunare.

Cosa sono il Perigeo e l’Apogeo?
Nella moderna Astronomia si parla in genere di Perielio ed Afelio, il punto dell’orbita di un pianeta o corpo celeste più vicino o lontano dal Sole. Il Perigeo e l’Apogeo sono invece il punto dell’orbita di un pianeta o di un corpo celeste più vicino o lontano dalla Terra. Nell’Astronomia moderna sono quasi esclusivamente utilizzati riferendosi all’orbita della Luna e dei satelliti artificiali.
In Astrologia utilizziamo prevalentemente l’Astronomia di posizione ed il modello tolemaico. Essendo la nostra disciplina finalizzata all’analisi dei fenomeni osservabili ed alla variazione di luce e di moto degli astri è importante sapere quando un astro si trova in una posizione di apogeo o perigeo.
Dobbiamo preventivamente distinguere il Perigeo ed Apogeo relativi da quelli assoluti. Abbiamo più volte ribadito che le orbite descritte dai pianeti e dai corpi celesti in genere non sono mai perfettamente circolari.
Se osserveremo perciò il moto di un astro ci sarà un momento del suo ciclo di rivoluzione in cui si troverà alla massima distanza ed un momento in cui si avvicinerà alla minima distanza dall’osservatore. Questo discorso è valido se riferito al moto reale della Luna intorno alla Terra ed al moto apparente del Sole intorno alla Terra. Ma se continuiamo ad osservare i moti dei pianeti dalla Terra questa cosa si complica un poco. Aiutiamoci con degli esempi.

Apogeo e Perigeo planetari

Abbiamo già discusso tale questione nella Lezione del I Livello Eccentrico ed Epicicli riferendoci al sistema geocentrico. Osserviamolo ora nella sua realtà eliocentrica. I pianeti superiori od esterni in Perigeo relativo (fig. 2) raggiungono, nella loro rivoluzione, la minima distanza dalla Terra e sono sempre in opposizione al Sole. Mostrano la loro massima luminosità e diametro apparente e sono sempre retrogradi. Sono inoltre visibili (U v w e x quando ha magnitudine minore di +6) o osservabili (Y Z e x quando ha magnitudine maggiore di +6) di notte.
I pianeti superiori od esterni in Apogeo relativo (fig. 2) raggiungono, nella loro rivoluzione, la massima distanza dalla Terra e sono sempre congiunti al Sole e di moto rapido. Sono invisibili, a causa della prevalenza della luminosità solare.

I pianeti inferiori o interni in Perigeo relativo (fig. 3) raggiungono, nella loro rivoluzione, la distanza minima dalla Terra sempre in congiunzione inferiore con il Sole; la qual cosa è sempre abbinata al moto retrogrado. Sono invisibili, a causa della prevalenza della luminosità solare.
I pianeti inferiori o interni in Apogeo relativo (fig. 3) raggiungono, nella loro rivoluzione, la massima distanza dalla Terra sempre in congiunzione superiore con il Sole; la qual cosa è sempre abbinata al moto diretto e rapido. Sono invisibili, a causa della prevalenza della luminosità solare.

Altra cosa è quando i pianeti si posizionano nel loro apogeo o perigeo assoluto. I pianeti interni o inferiori si troveranno nel loro Perigeo assoluto quando, visti dalla Terra si troveranno in congiunzione inferiore al Sole e nella loro posizione di afelio e la Terra, dal suo canto, si troverà nella sua posizione di perielio. Come possiamo intuire non sono condizioni che ricorrono facilmente.
I pianeti esterni o superiori si troveranno nel loro Perigeo assoluto quando, visti dalla Terra si troveranno in opposizione al Sole e nella loro posizione di perielio e la Terra, dal suo canto, si troverà nella sua posizione di afelio.

    

Con un ragionamento analogo potremo descrivere le condizioni perché un pianeta si trovi in Apogeo assoluto.
Ogni ciclo di rivoluzione planetaria, ovviamente, ha un suo Perigeo relativo, ma solo rarissimamente (imperfezione grammaticale puramente voluta) questo Perigeo o Apogeo è assoluto.
L’unico eventuale dilemma è rappresentato dalla diatriba teorica su quale dei tre punti (apogeo, 2° fuoco, centro dell’ellisse) sia da rite nersi la Lilith-Luna Nera, nel caso non si opti per l’Apogeo.
Nel caso si identifichi la Luna Nera-Lilith con il secondo fuoco dell’orbita lo spostamento dell’osservatore nelle varie posizioni geografiche terrestri può comportare un’ulteriore variazione, fino a 10°, sulla posizione della Luna Nera calcolata come vedremo appresso. Se poi si riconosce la valenza di Luna Nera-Lilith al centro dell’ellisse questo spostamento può raggiungere anche i 20°.
L’unico eventuale dilemma è rappresentato dalla diatriba teorica su quale dei tre punti (apogeo, 2° fuoco, centro dell’ellisse) sia da rite nersi la Lilith-Luna Nera. Nel caso si identifichi la Luna Nera-Lilith con il secondo fuoco dell’orbita lunare lo spostamento in longitudine e latitudine celeste della posizione celeste della Luna Nera può arrivare a 10° al variare della posizione geografic a dell’osservatore (Fig. 3). Nella figura 3 abbiamo rappresentato, in scala, l’effettiva distanza tra la Terra ed il 2° fuoco (E), che si aggira mediamente sui 44.000 km, un nono della distanza tra la Terra e la Luna. Il disegno illustra bene come la posizione dell’osservatore in C o D proietterebbe la Luna Nera lontano dalla posizione della Luna Nera – Apogeo.
Se poi si scegliesse di identificare la Luna Nera-Lilith col centro dell’orbita lunare, essendo esso ancora più vicino alla Terra, lo spostamento potrebbe raggiungere anche 20°, rispetto alla posizione della Luna Nera – Apogeo.
Ma anche riconoscendo all’Apogeo lunare il diritto di fregiarsi della denominazione di Luna Nera-Lilith ad ingarbugliarne la comprensione vi è la difficoltà a definirne il moto.

Per quanto riguarda le effemeridi della Luna Nera-apogeo negli anni ne sono comparse di vario tipo. Il primo è quello che individua la posizione della Luna Nera attraverso il suo passo medio giornaliero (Luna Nera Media), moto costantemente diretto. Si tratta di dividere i 360° per il numero di giorni che impiega questo punto dell’orbita lunare a ritornare su uno stesso grado eclittico (8 anni, 311 giorni e ½). La differenza tra la posizione della Luna in Apogeo e la posizione di questa Lilith può raggiungere ±5°, così come l’apogeo effettivo si troverà sempre entro 5° dalla L.N. media. Ancora più accentuata può essere la differenza tra la posizione della Luna in perigeo ed il perigeo medio, fino a 25°. Va qui detto che il perigeo luna re, detto Priapo, non è necessariamente in opposizione con l’apogeo.
C’è poi la L.N. vera (questa definizione è stata usata da vari autori e, tuttavia, a dispetto della definizione, con sistemi di calcoli e gradi di precisione diversi), che presenta essenzialmente moto diretto, ma che può discostarsi dalla L.N. media anche di 30° (per quanto abbiamo potuto constatare). Nonostante sia definita vera nasconde varie insidie. Per prima cosa il suo calcolo, che possiamo trovare nelle Effemeridi Rosacruciane, è stato elaborato considerando l’orbita lunare come un’ellisse, senza inserire le variabili dell’attrazione degli altri corpi celesti che non fossero la Terra. L’unico elemento veramente positivo è che quando la Luna si trova congiunta all’Apogeo o al Perigeo si trova veramente nel punto dell’orbita più lontano e più vicino alla Terra, cosa che non accade per la L.N. media.

C’è poi la L.N. rettificata, le cui effemeridi sono contenute nel libro su Lilith di J. de Gravelaine. Tuttavia, come afferma Koch, la differenza tra la Lilith rettificata e quella media raggiunge anche i 12°, ragione per la quale vale la pena considerarla un tentativo non riuscito.
Esamineremo adesso la soluzione elaborata dall’astrologo tedesco Dieter Koch., che per ora appare la migliore per l’individuazione degli apsidi lunari. Egli propone di chiamare questa nuova determinazione degli apsidi: apsidi realistici. I gradi di Longitudine che si ottengono, a detta di Koch, si discostano dalla realtà al massimo di 1°/2°.
Il metodo di calcolo parte dalla posizione della L.N. media e utilizza la tabella 1, a pag. 13. Riteniamo utile, per la comprensione di quanto esporremo, utilizzare un esempio pratico di calcolo degli apsidi lunari realistici.

Un esempio esplicativo:
Prendiamo il grafico denominato “Oggi” per applicare quanto fin qui illustrato e ricavare la posizione dell’Apogeo e Perigeo realistici. Ricordo che l’Apogeo raffigurato nel grafico dal programma astrologico è quello medio.

1ª operazione: Misurare la distanza in Longitudine dal Sole alla Luna Nera media nel senso antiorario o contrario alla sequenza zodiacale.
q 0°01’53” E = 120°01’53”
LN 11°31’ I =. 251°31’
La distanza è di 228°30’53” (120°01’53”+360°–251°31 ’).
Quando la distanza supera i 180° dobbiamo sottrarre 180°.
228°30’53” – 180° = 48°30’53” (A)
2ª operazione: Calcolo del Perigeo realistico. Prendiamo (A) e cerchiamo nella Tab.1 a pag. 10 la distanza Sole-Apogeo medio che più gli si avvicina. Possiamo prendere in considerazione 48 o 49 ma quella più vicina è 49.
Considerando la riga relativa a 49 troviamo nella colonna “Dist. Perigeo reale-perigeo medio” la distanza 21°18’.
Qui dobbiamo fare dei distinguo.
Il Perigeo medio è opposto all’Apogeo medio. Se, come in questo caso, l’Apogeo medio è a 11°31’ I il Perigeo medio o Priapo si troverà a 11°31’ C. Questo però è, appunto, il Perigeo medio.
Per ottenere il Perigeo vero dobbiamo ritornare ad (A = 48°30’53”) che abbiamo detto è più vicino a 49. Se, come in questo caso, (A) è inferiore a 90 dobbiamo sommare 21°18’ alla posizione del Perigeo medio (11°31’ C).
Avremo perciò 11°31’ C + 21°18’ = 32°49’ C, che, nella tab. 1, corrisponde alla posizione del Perigeo realistico o Priapo a 2°49’ D.
Se invece (A) fosse stato superiore a 90 avremmo dovuto sottrarre 21°18’.
3ª operazione: Calcolo dell’Apogeo realistico. Prendiamo (A), sempre arrotondato a 49 e sulla riga corrispondente alla colonna “Distanza Apogeo reale-Apogeo medio” troviamo il valore 4°06’.
Dato che (A) è minore di 90 tale cifra va sommata alla posizione dell’Apogeo Medio.
11°31’ I + 4°06’ = 15°37’ I Apogeo realistico o L.N. o Lilith

Latitudine celeste del Perigeo e dell’Apogeo lunare realistici.

Dulcis in fundo (se non siete stramazzati al suolo sinora, ci sono buone probabilità che vi succeda adesso) va ricordato che la Luna Nera-Apogeo si sposta sulla linea dell’orbita lunare, quindi deve essere calcolata la sua Latitudine (tab. 2). Qualora poi si considerasse come L.N. il secondo fuoco dell’orbita lunare alla Latitudine celeste andrebbe aggiunta la variabile della posizione geografica dell’osservatore. Di tale ulteriore rettifica ignoriamo il calcolo, ma supponiamo che il suo valore sia trascurabile. La Luna giunge al suo Ventre, australe o boreale, al massimo di 5°19’ di Latitudi ne celeste. La tabella qui sotto ci permette di valutare la Latitudine della Luna Nera a seconda della distanza dai nodi. La direzione, N o S, della Latitudine celeste è la stessa del Nodo Lunare che precede la L.N in senso zodiacale. Es.: L.N. a 15° Sagittario, No do Nord a 0° Scorpione e Nodo Sud a 0° Toro. Il nodo che precede la L.N. è il Nodo Nord , che dista da lei 45°. Guardando nella tabella vediamo che la Latitudine relativa a 45° di distanza in longitudine è di 3°40’.
Essendo il Nodo Nord quello che precede la L.N. diremo che la Latitudine della L.N. è 3°40’Nord. Ricordiamo che la latitudine celeste è d i importanza primaria nei casi di congiunzione con altri pianeti e che la tabella qui sotto può essere utilizzata anche per valutare “al volo” la latitudine celeste della Luna.

Ora siamo in grado di calcolare con buona approssimazione la Latitudine dei due punti. Perigeo 2°49’ Il nodo più vicino è il Nodo Sud. La distanza Nodo Sud-Perigeo è di 45°49’.
Nella tab.2 qui sopra il valore più vicino a 45°49’ è ovviamente 45°. Vediamo così che la latitudine del Perigeo è di circa 3°40’. Nord o S ud? Per saperlo dobbiamo vedere quale è il nodo che precede il Perigeo nella sequenza zodiacale. Il Perigeo è a 2°49’ D, il Nodo Sud è a 18°38’ E ed il Nodo Nord è a 18°38’ K. E’ perciò il Nodo Nord che precede il Perigeo nella sequenza zodiacale. Per questa ragione la direzione della Latitudine celeste del Perigeo è Nord.

Riassumendo le coordinate eclittiche del Perigeo:
Perigeo: longitudine eclittica 2°49’ D
latitudine eclittica 3°40’ N
Apogeo 15°37’ I Il nodo più vicino è il Nodo Nord. La distanza Nodo Nord-Apogeo è di 63°01’.
Sulla tab.2 il valore più vicino a 63°01’ è ovviame nte 60°. Vediamo così che la Latitudine dell’Apogeo è di circa 4°30’. Nord o Sud? Per sap erlo dobbiamo vedere quale è il nodo che precede l’Apogeo nella sequenza zodiacale. L’Apogeo è a 15°37’ I, il Nodo Sud è a 18°38’ E ed il Nodo Nord è a 18°38’ K. E’ perciò il Nodo Sud che precede l’Apogeo nella sequenza zodiacale. Per questa ragione la direzione della Latitudine celeste dell’Apogeo è Sud.

Riassumendo le coordinate eclittiche dell’Apogeo:
Apogeo: longitudine eclittica 15°37’ I
latitudine eclittica 4°30’ S

Effemeridi della Luna Nera e del Perigeo lunare

Per facilitare l’uso della Luna Nera (Apogeo lunare) alleghiamo alla presente dispensa le effemeridi di Francis Santoni (Ephemerides de la Lune noire vrai 1910-2010, Edition St. Michel, 1993). Al momento attuale sono tra le più precise.
Queste tavole, a detta dell’autore, si basano sulle effemeridi lunari del JPL (Jet Propulsion Laboratory DE 200/LE 200). Su di esse hanno lavorato due eminenti astronomi, specializzati in calcolo dell’orbita lunare (Michelle Chapront-Touzé e Jean Chapront), i quali hanno apportato 58 termini correttivi al Perigeo ed Apogeo medi.
“Costatiamo che anche utilizzando questi 58 termini correttivi, l’errore può raggiungere 0,5°”.

La figura mitologica di Lilith

Riportiamo qui un brano da “I miti ebraici”di Robert Graves e Raphael Patai:
“Lilith deriva dal nome assiro-babilonese “lilitu”, un demone femmina o spirito del vento appartenente alla triade della quale parlano le formule magiche babilonesi. Ma poi, nel 2000 a.C. si tramutò in “lillake”, come da una tavoletta sumera di Ur, che narra la storia di “Gilgamesh e il salice”. Qui essa è una demone abitante nel tronco di un salice, di cui aveva cura la dea Inanna (Anath) sulle rive dell’Eufrate. L’etimologia popolare ebraica fa derivare Lilith da “layil”(la notte); ed essa appare quindi spesso simile a un mostro notturno, peloso, come del resto accade nel folclore arabo.....Secondo Isaia (XXXIV 14- 15), Lilith abita fra le desolate rovine del deserto edomita, dove satiri, Reem, pellicani, civette, sciacalli, struzzi, serpenti e nibbi le tengono compagnia.”
Lilith fu la prima compagna di Adamo, ma mentre Adamo ebbe origine da polvere pura, Lilith fu originata da sedimenti e sudiciume. Il rapporto tra Adamo e Lilith fu da subito problematica. Adamo voleva ottenere obbedienza con la forza, ma Lilith non accettava alcuna sottomissione. Un giorno Lilith, irata, abbandonò Adamo e fuggì sulle rive del mar Rosso, dandosi a vita promiscua con demoni del posto. Dio, in seguito alle proteste di Adamo, inviò tre angeli a riprendere Lilith, ma lei rifiutò di tornare indietro. Per questo Dio fece morire ogni giorno cento demoni figli di Lilith e dei demoni. Lilith però divenne un demone che tutti temevano sia per i bambini piccoli che per le donne fino ai 20 anni. Inoltre era temuta in quanto si diceva che seduceva gli uomini nel sonno, specie se dormivano da soli.
Lilith divenne perciò l’istigatrice degli amori illegittimi, perturbatrice degli amori coniugali, la nemica di Eva. La sua abitazione fu stabilita nelle profondità del mare.

Attribuzioni dell’Apogeo lunare, Luna Nera-Lilith nell’interpretazione

Significati attribuiti dalla Tradizione all’Apogeo lunare: Per quanto ci risulta non veniva considerato l’elemento Apogeo lunare come punto a sé dotato di particolari significati. Mentre per i Nodi Lunari si è definito un qualche effetto l’Apogeo lunare è stato individuato come punto nel quale la Luna raggiunge la massima distanza dalla Terra. In questo punto il passo giornaliero della Luna raggiunge il suo minimo. Per questa ragione viene attribuito un particolare significato alla Luna in Apogeo, ma all’Apogeo in sé no, o almeno non ne abbiamo trovato traccia.
Aggiungeremo qui una considerazione fondamentale perché si possano comprendere le differenze di approccio tra gli autori della Tradizione e quelli contemporanei.
Nella tradizione il principio di influsso parte dal presupposto che l’emanazione luminosa trasmetta e susciti un qualche effetto sul vivente. Da questo punto di vista è l’oggettività del fenomeno che ci indica quali siano le qualità dell’influsso e i suoi effetti.
Lo sviluppo contemporaneo dell’Astrologia ha modificato la propria relazione col vivente, inserendo il principio di sincronicità, per il quale ogni movimento o manifestazione rappresenta una parte di una maxi onda che si muove all’unisono. Per questa ragione il cielo diviene una proiezione della mente umana e dal fenomeno ci spostiamo al simbolo. Il passaggio dal simbolo al mito è quasi automatico. Come automatico è il riconoscimento delle caratteristiche e dei significati di un punto fittizio, come la Luna Nera, attraverso le raffigurazioni mitologiche che gli sono state connesse. Le caratteristiche del mito divengono perciò fattori interpretativi. Questo tipo di approccio lo troviamo dominante sia nel giudizio dei tre pianeti transaturniani, sia nell’uso degli asteroidi, nella Luna Nera ed ovviamente in tutta la pratica interpretativa odierna.
Il problema del fare riferimento al mito è che esistono, per ogni divinità o personaggio mitico, varie versioni e che queste sono spesso contraddittorie. Si è perciò andata affermando, ad opera di astrologi di riferimento, una “mitologia astrologica consolidata”.

Joëlle de Gravelaine:
“La Luna Nera, infatti, descrive il nostro rapporto con l’assoluto, con il sacrificio in sé, e illustra in che modo lasciamo andare la presa. Nei transiti la Luna Nera indica una forma di castrazione o frustrazione, spesso nell’ambito del desiderio, un’impotenza della psiche o un’inibizione generale. D’altro canto indica anche i punti in cui mettiamo in discussione noi stessi, la nostra vita, il nostro lavoro e le nostre convinzioni.”(tratto da "Lilith und das Loslassen", Astrologie Heute Nr. 23).

Roberto Sicuteri:
“Questa Regina della Notte agisce dunque nell’Astrologia del primo novecento come un fattore psicosessuale patologico e di devianza comportamentale. La tradizione oppositiva all’istintuale si mantiene inalterata perché la Luna Nera è ancora la spada nel fianco del timorato di Dio; è ancora lo spauracchio diabolico degli istinti che trascinano verso il “basso”....Così le interpretazioni di Lilith scaturiscono ancora da comportamenti aggressivi inconsci a servizio dell’Io contro le istanze della libido sessualizzata.”

Philippe Granger:
“...la Luna Nera induce sempre una coazione a ripetere, descritta da Freud come il meccanismo che spinge il soggetto a riprodurre instancabilmente gli stessi movimenti, gli stessi processi, a mettere in atto gli stessi comportamenti e a provocare le stesse situazioni, le più penose o le più alienanti che siano....la Luna Nera è sempre in rapporto con il narcisismo del soggetto in esame, con quella sua autostima indispensabile alla sua creatività e ai suoi investimenti emotivi, nonché alla sua identificazione...è la mancanza sulla quale si instaura il desiderio...La mancanza non è ne assenza ne frustrazione: la mancanza è il nulla, lo zero...la mancanza è a-pulsionale o anti-pulsionale, nel senso che essa è entro di noi ancor prima che la pulsione ci attivi.”

M.T. de Longchamps:
“La Luna Nera rappresenta la potenza degli istinti, ma anche la forza del destino che programma la direzione della vita senza che la persona ne sia cosciente. Nella vita di tutti i giorni questa programmazione si chiama: incontri casuali, proposte inaspettate, via chiusa mentre un’altra si apre, precisamente quella giusta che aiuterà ad evolvere...”

Lianella Livaldi Laun:
“La disobbedienza è anche una tematica che ricorre nel mito della creazione, sia Lilith che Eva non riescono a sottomettersi alla legge divina.....Presa di coscienza, rinuncia a ciò che ci offre sicurezza e capacità di distacco e di mollare ciò che ci limita e ci impedisce di crescere sono le tematiche alle quali ci troviamo di fronte quando Lilith, la Luna Nera, transita sulla nostra carta del cielo.”

Perigeo lunare o Priapo

George Bode:
Priapo significa: “Strategia della sopravvivenza. La posizione di Priapo nell’oroscopo fornisce delle indicazioni sul tipo e la consistenza di questa strategia.”


Bibliografia:
Grazia Mirti “Lilith: la Luna Nera” Linguaggio Astrale n.98
Dieter Koch “Cosa rappresenta Lilith e quali effemeridi sono esatte?” Linguaggio Astrale n. 105
Joëlle de Gravelaine "Lilith und das Loslassen" Astrologie Heute Nr. 23
Federico Capone “Luna nera – Lilith” Ed. F.Capone
Robert Graves e Raphael Patai “I miti ebraici”Ed. Longanesi & C.
Chevalier e Gheerbrant “Dizionario dei simboli” Ed. BUR
Roberto Sicuteri “Lilith la Luna Nera” Ed. Astrolabio-Ubaldini
Marie Terese de Longchamps “I nodi lunari e la Luna nera” Ed. Mediterranee
Lianella livaldi Laun “Riflessioni su Lilith” Linguaggio Astrale n.118
George Bode “I luminari neri” Linguaggio Astrale n. 114

BIBLIOGRAFIA INTERNAZIONALE(a cura di Claudio Cannistrà)
Riportiamo in ordine alfabetico quanto uscito sull’argomento. Qualche volta lo stesso volume è stato tradotto in più lingue ed i contenuti possono essere leggermenti differenti; per questa ragione, per i testi base abbiamo aggiunto le principali traduzioni. Inoltre, per ragioni di spazio abbiamo alleggerito la bibliografia in lingua tedesca, perché molti di questi volumi, a parte quello di Dieter Koch e pochi altri, riprendono testi precedenti.

Naturalmente si tratta di un elenco parziale ed incompleto.
- Jacqueline Aimé – La Lune noire - Editions du Rocher, Monaco.
- Robert Ambelain/Jean Desmoulins - Eléments d’astrologie scientifiques: Lilith, le second satellite de la Terre (éphémérides de 1870 à 1937) - Editions Niclaus, Paris, 1937, 32 pages.
- Giorgio Bazzocchi – Effemeridi della Luna Nera – Ed. Hoepli, Mi, 1985, pp. 70.
- Marc Bériault - La Lune Noire: l'autonomie de l'être - Éditions du Rocher, Monaco, 2000.
- Marc Bériault - "The Dark Moon" - "Considerations" iv 3, 1988, pp. 2-11.
- Jacques Bril - Lilith où la Mère Obscure - Ed. Payot, Paris, 1981, 217 pp.
- Jacques Bril – Lilith. L’aspetto inquietante del femminile – Ed. ECIG, Ge, 1990, pp. 250.
- Georges Bruchet – La Lune Noire ou l’axe métaphysique de l’astrologie – Ed. Dervy- Livres, Paris, 1985, pp. 152.
- Federico Capone – Luna Nera. Lilith – Ed. Capone, To, 1978, pp. 75.
- Collectif - La Lune Noire: Ephéméride 1880 2020 - Contient une introduction à Lilith, la Lune Noire, de François Fayet, l'éphéméride 1880-2020 & la lune noire dans les thèmes. - Méridien informatique, Paris, 1986, pp. 80.
- Maria Teresa Colonna – Lilith, la Luna nera e l’eros rifiutato – Riccio, Fi, 1980, pp. 115.
- Jacques Coutela - La lune noire. Interprétation complète de Lilith - Ed. Guy Trédaniel, 1987, 188 pages.
- Jay Delphine - Lilith Ephemeris, American Federation of Astrologers, Tempe, 1991, pp. 209.
- Jay Delphine – Interpreting Lilith - Foreword by Michael Munkasey - Astro-Analytics Publications, 1981, Van Nuys CA, 1981, pp. 229.
- Louis Millat, R. Dautremont et Max Duval - Lune noire - Editions Traditionnelles, Paris, 1984, 56 pages.
- Max Duval & Jean Marc Font - TABLES DU NOEUD LUNAIRE DE LILITH ET DU SOLEIL NOIR: longitudes moyennes et vraies, latitudes et declinaisons 1900 à 2050 , 0 heure T.U., Dervy, 1988 , n.p. 600pp. In-8 , tableaux , - Ivy Martha/Marie Goldstein-Jacobson - The Dark Moon Lilith in Astrology, including her Ephemeris - Self Published, American Federation of Astrologers, Los Angeles, CA, 1961, pp. 55.
- Ivy Martha/Marie Goldstein-Jacobson - The Dark Moon Lilith in Astrology, including her Ephemeris - Pasadena Lithographers, Pasadena, CA,1969.
- Remy De Gourmont – Lilith - Ed. André Plicque & Cie, Paris, 1925, 1 des 700 ex. num. sur papier vélin de Rives (tirage 750). 9 bois en couleurs hors-texte de Henry Chapron,. pp. 206.
- Philippe Granger – La Lune noire et les destins de Vénus – Editions du Rocher, Monaco, 1998, 256 pages.
- Joëlle de Gravelaine/Jacqueline Aimé – L’Astrologie – Ed. Lattès publications premieres, coleccion dirigée par Jacques Lanzmann, Paris, 1969, – 336 pages.
- Joëlle de Gravelaine/Jacqueline Aimé – Sotto il segno degli astri – Ed. Della Valle, To, 1970.
- Joëlle de Gravelaine/Jacqueline Aimé – Manual de Astrologia - Martínez Roca, Barcelona Col. Enciclopedias M.R. Trad. de José Antonio Bravo, 1972, pp. 280.
- Joëlle de Gravelaine – Le Retour De Lilith. La Lune Noire. – L’Espace Bleu, 1985, 259 pages.
- Joëlle De Gravelaine - Lilith - Der Schwarze Mond. Die Grosse Göttin Im Horoskop - Edition Astrodata, Wettswil, 1993, pp. 227.
- Joëlle de Gravelaine - La Déesse Sauvage - Ed. Dangles -St Jean de Braye, 1996, 292 pages.
- Joëlle De Gravelaine - Dieux et héros du Zodiaque - Robert Laffont, Paris, 1998, 400 pages.
- Hades - Soleil et Lune noire ou les états angéliques et les lieux infernaux. Ouvrage enrichi de 26 cartes du ciel inédites - Edit. N. Bussière, 1978, 184 pages -
- Bernhard Rindgen und Dieter Koch – Lilith und Priapus. Mit Ephemeriden der neuen interpolierten Lilith und Priapus 1900 – 2010 - Chiron Verlag, Tübingen, pp. 236.
- Laurence Larzul - Comprendre la lune noire, une approche démythifiée, pratique et positive, De Vecchi, 1992, pp. 143.
- Lianella Livaldi Laun - Lilith, die Begegnung mit dem Schmerz – Chiron Verlag, Tübingen, pp. 160.
- Lianella Livaldi Laun - Lilith im Transit – Chiron Verlag, Tübingen, pp. 152. - Lianella Livaldi Laun - Lilith in der Partnerschaft – Chiron Verlag, Tübingen, pp. 161.
- Lianella Livaldi Laun – Lilith e le relazioni affettive nel significato astrologico - Ed. Capone, To, 2008, pp. 156.
- Marie Thérèse Des Longchamps - Les noeuds lunaires et la lune noire en astrologie – Ed. F. Lanore, Paris, 1989.
- Marie Thérèse Des Longchamps – I nodi lunari e la luna nera. Il loro significato astrologico – Ed. Mediterranee, Roma, 1997, pp. 128.
- Hans-Joachim Maaz - Der Lilith-Komplex – Chiron Verlag, Tübingen, pp. 208.
- Fulvio Rendhell – Lilith, la sposa di Satana nell’alta magia – Mastrogiacomo I, Pd, 1982, pp. 288.
- Claude Saint-Yves - Le signe de Lilith - Editions Roman Laffont, Paris, 1947, Envoi autographe signé. (226 pages).
- Francis Santoni - EPHEMERIDES DE LA LUNE NOIRE VRAIE 1910-2010 - Editions St. Michel/Auréas, 1993, pp. 119.
- Francis Santoni/Demetra George/A. Lee Sluyterman – The Black Moon Book with Ephemeris of the Black Moon 1910-2010 – Fairfield, Iowa, 1994.
- Siegfried Schmid – Lilith, die Urmutter aller Instinkte - Chiron Verlag, Tübingen, pp. 370.
- Sepharial - The Astrology of Lilith – Pamphlet – Kessinger Publishing, 2006, 16 pp.
- Sepharial - Science of Foreknowledge and the Radix System – W. Foulsham & Co., London, 1922, pp. 160. Contents include: Astrology of Lilith.
- Roberto Sicuteri – Lilith, la Luna Nera – Astrolabio, Roma, 1980, pp.184.
- Kocku von Stuckrad – Lilith – Chiron Verlag, Tübingen, pp. 230.
- Hannelore Traugott – Lilith. Eros des Schwarzen Mondes - Chiron Verlag, Tübingen, pp. 227.
- Heidi Wolfhart-Zundel und Günther Cherubini - Lilith - der geheimnisvolle Planet – Chiron Verlag, Tübingen, pp. 320.