IL GENIO IMPRENDITORIALE E UMANO DI LUISA SPAGNOLI
di Grazia Bordoni

ovvero la lungimiranza come sprone alla pluralità di esperienze


I - Donne protagoniste
Nel primavera del 2002 Mondadori pubblicò un saggio della giornalista Marta Boneschi dedicato a “dieci italiane che hanno fatto il novecento”. Ritratti femminili, di donne non solamente celebri. Donne che con garbo, misura, rispetto per sé e per gli altri, sono state donne “contro”. Contro le convenzioni e le tradizioni della società in cui sono vissute, contro quelle regole spesso non scritte che le vedevano in condizioni di inferiorità, costrette ad adattarsi a orizzonti limitati, a dipendere dagli uomini della loro vita. Donne che si sono ribellate senza grida e strepiti, forse usando come unica arma il loro sorriso. Donne che hanno davvero contribuito a cambiare la condizione femminile senza, con ciò, ostentare atteggiamenti da suffragetta o da femminista a oltranza. Donne con idee chiare e molto precise che hanno voluto perseguire fino in fondo. Donne che hanno voluto soltanto essere sé stesse e hanno fatto di testa loro. Non è un caso che l’ultima figura femminile presa in considerazione da Marta Boneschi sia quella di Franca Viola, la ragazza siciliana che rifiutò di sposare il suo stupratore scardinando una mentalità e le convenzioni che impedivano alle donne di avere una volontà propria persino in materia di matrimonio. Ecco, queste magnifiche dieci sono donne che hanno vissuto pienamente e completamente i simboli interiori descritti dai loro temi natali e ne hanno realizzato le massime potenzialità.

L’articolo 3 della Costituzione Italiana sancisce a chiare lettere la completa parità tra uomini e donne, ma sappiamo bene quanto sia stato difficile ottenerne il rispetto da quando la Costituzione fu approvata a oggi: negli anni ’50 Giulia Occhini, la Dama Bianca di Coppi, finì addirittura in carcere per adulterio, cosa che a un maschio non sarebbe mai successa, e negli anni ’60 Mina fu messa al bando dalla Rai per aver avuto un figlio fuori dal matrimonio, tanto per fare degli esempi noti a tutti. E non dimentichiamo che cosa succedeva nei primi processi per stupro, quando la vittima veniva accusata di aver “provocato” la violenza.

Oggi la situazione è decisamente migliorata rispetto al passato: l’adulterio femminile non è più un reato, le ragazze hanno prima i figli e poi si sposano senza che nessuno ci faccia caso più di tanto, si sono moltiplicati i centri antiviolenza dove le donne trovano aiuto e sostegno in caso di stupro. Tuttavia non si può certo dire che sia stata realizzata una piena e vera parità tra i sessi: basta guardare, per esempio, quale sia la percentuale di presenze femminili in Parlamento, vedere negli uffici pubblici o nelle grandi aziende chi fa veramente carriera e quante sono le donne che hanno accesso ai posti di comando. Del resto, astrologicamente parlando, è anche logico che sia così: l’uomo è simboleggiato dal Sole che deve risplendere di luce propria e dominare nel cielo. E’ inevitabile quindi che quando entra in ballo una qualsiasi forma di autorità o meglio, di prestigio, il maschio ne sia attratto irresistibilmente. Mi ricordo nel 1974 quando entrarono in vigore i decreti delegati che istituivano gli organi collegiali di governo della scuola con la partecipazione diretta di docenti, non docenti e genitori: la scuola, che era sempre stata (e continua comunque a essere) un vero e proprio gineceo, all’improvviso si popolò di maschi perché ai posti di comando finivano gli insegnanti, magari di materie secondarie come l’educazione fisica o tecnica, che fino a quel momento si erano completamente disinteressati dei problemi generali del settore e facevano persino fatica a partecipare ai consigli di classe. I papà comparvero a frotte per farsi eleggere ai vari consigli di circolo e di istituto e questo fu sicuramente un dato positivo perché finalmente anche i padri incominciarono a occuparsi un po’ più da vicino dell’educazione scolastica dei figli.

II – Uno Scorpione rivoluzionario
Nel saggio di Marta Boneschi un capitolo è dedicato a Luisa Spagnoli. Ancora oggi in tutte le città italiane esistono numerose boutique che portano il suo nome e quando si vuole acquistare un golfino di classe è questo il marchio che si va a cercare. Anche per me il nome Luisa Spagnoli significava soltanto maglieria di buon gusto: ignoravo tutto il resto. Sono dunque rimasta sorpresa nello scoprire che questa donna straordinaria è stata niente meno che la fondatrice della Perugina e addirittura l’inventrice del famoso Bacio, il cioccolatino simbolo del marchio che ha spopolato in tutto il mondo. Fu solo, successivamente, non paga dell’enorme successo già ottenuto, che l’intrepida Luisa si inventò un nuovo sistema di filatura della lana e creò la linea di maglieria che tutti conosciamo. E non è tutto qui: si impegnò con energia anche nel sociale, sostenitrice della necessità di costruire strutture capaci di migliorare la vita dei suoi dipendenti, tanto da fondare un asilo nido nello stabilimento di Fontivegge, sospinta sicuramente dalla sua bella Luna leonina ma nel quarto campo che amplifica il senso materno e la rende partecipe dei problemi delle lavoratrici madri. Sarà poi suo figlio Mario, erede di questi geni materni, a volere e promuovere in tempi a noi più vicini, la creazione della Città dello Domenica.

Be’, che cosa ci si poteva aspettare da una Scorpione con il Sole nella sesta casa-lavoro, in trigono con Marte-energia e con Saturno-ambizione-determinazione, Saturno che governa il nono campo-lungimiranza? E infatti è diventata un fulgido esempio di donna imprenditrice e capitana d’industria in un’epoca in cui le donne non potevano quasi neppure possedere legalmente dei beni… anzi, neppure un cognome proprio: Spagnoli, infatti, è il cognome del marito di Luisa, nata Sargentini, come tale nota all’anagrafe ma ignota alla storia. Secondo l’ora riportata sul suo certificato di nascita l’ascendente cade all’inizio dei Gemelli, ma ritengo che in realtà Luisa sia nata un po’ prima e che l’ascendente si collochi invece nel segno del Toro, molto più appropriato per una persona che si è occupata di industria dolciaria, di moda e che, infine, è morta di cancro alla gola. Un ascendente Toro vede la congiunzione di Plutone, certo un valido testimone della sua creatività e del suo fiuto straordinario. Anzi, potrei dire che Luisa, da vera e combattiva Scorpione, ha saputo usare la creatività di Plutone, il suo pianeta, come arma impropria ma quanto mai efficace per realizzarsi nel mondo. Con l’ascendente in Toro acquista un peso rilevante Venere, governatrice del segno, che si trova angolare nel settimo campo ed è quindi particolarmente forte e dà il meglio di sé nel bel trigono con la Luna, ancora creatività, ma soprattutto nel trigono con Urano che esprime tutta l’inventiva, l’originalità di Luisa, che per tutta la sua vita fu sempre un passo avanti a chiunque. E questa dote acquariana di precorrere i tempi viene ancor più sottolineata dal fatto che Saturno/Marte, i pianeti in trigono al Sole, sono nel campo undicesimo, cosignificante appunto dell’Acquario, domicilio di Urano e segno che, per giunta, ospita il nodo lunare, così legato sempre al destino. E in cui si trova il decimo campo, settore del successo, della realizzazione personale e professionale. Non dimentichiamo che il segno dell’Acquario e il campo undicesimo, che ad esso corrisponde, sono sempre molto sensibili e attenti alle questioni sociali. Infine, devo sottolineare che Urano, il pianeta dell’Acquario, già in trigono a Venere governatore dell’ascendente, si colloca proprio sull’asse dei nodi, unendo indissolubilmente la lungimiranza, l’inventiva e l’originalità di Luisa al suo destino.

III - Una vita a tappe
Luisa Sargentini sposa Annibale Spagnoli intorno ai ventuno anni: parte la grande avventura. I due rilevano una drogheria e cominciano a produrre confetti. Sono anni di grande lavoro: cresce la famiglia con la nascita dei figli, il negozio si amplia così come la produzione del medesimo. Questo giro di boa nella vita di Luisa è scandito dal transito di Plutone e di Nettuno in Gemelli che si oppongono a Urano e Saturno in Sagittario, dove si trova la Venere di Luisa, quella Venere che dicevo prima così importante. I quattro pianeti si fronteggiano lungo il primo e il settimo campo, il primo e fondamentale asse di ogni tema natale. Giove transita benaugurante in Bilancia dove incontra Mercurio e si pone al trigono del nodo lunare nel decimo campo, intrecciando in modo inestricabile vita familiare e lavoro. La Rivoluzione Solare di quell’anno conferma pienamente l’indicazione dei transiti: il nodo lunare è nel settimo campo, settore delle associazione e quindi anche del matrimonio, e Venere è nel sesto-lavoro con Saturno e Urano.

Nel 1907 gli Spagnoli, con il loro socio Francesco Buitoni, aprono un’azienda nel centro storico di Perugia, la Perugina, appunto, con 15 dipendenti. L’azienda continua a crescere di anno in anno, anche nel periodo bellico quando Luisa è rimasta sola a dirigere l’azienda: alla fine della guerra è ormai una fabbrica con oltre cento dipendenti.

IV - Un apostrofo rosa
E’ nel 1921 che nasce il Bacio. Come spesso succede a tutti i comuni mortali, il transito di Urano in opposizione alla posizione radicale, si accompagna a grandi cambiamenti anche nella vita di Luisa. E’ più o meno in questo periodo, infatti, che la sua vita personale – e di riflesso anche quella aziendale – subiscono una svolta. Luisa si innamora di Giovanni Buitoni, figlio del suo socio, molto più giovane di lei (anche in questo così anticipatrice dei costumi moderni!), dirigente della Perugina, con il quale inizierà un lungo sodalizio personale e professionale.
Erano altri tempi. Non esisteva il divorzio, nelle famiglie di solito neppure la separazione veniva presa in considerazione. Infatti Luisa non lascia la famiglia, non va a vivere con Giovanni, da cui verrà separata solo dalla morte: una di quelle storie che tutti conoscevano ma di cui nessuno parlava, se non sottovoce. E che solo una Scorpione rivoluzionaria (dopo tutto ha Luna e Urano congiunti in trigono a Venere!) poteva riuscire a vivere per lustri interi quasi senza fare una piega…
Ma torniamo al Bacio. Sospinta dal potentissimo transito di Plutone in Cancro e di Urano in Pesci, entrambi in trigono al suo Sole, Luisa osserva che la lavorazione dolciaria produce molti scarti di nocciole che è un peccato non recuperare: il suo Sole nel sesto campo in trigono a Saturno deve certo soffrire molto all’idea degli sprechi! Si inventa dunque un cioccolatino che recupera gli scarti delle nocciole, con la classica forma bombata che tutti conosciamo, e una nocciola alla sommità. La forma le ricorda quella di un pugno chiuso così battezza il cioccolatino cazzotto. Quando Giovanni vede in vetrina a Perugia i cazzotti, giustamente inorridisce. Il nome viene cambiato in bacio, decretando un successo planetario. Dopo tutto, Plutone in Cancro sta transitando nel secondo campo di Luisa, il successo ha straordinari risvolti sul piano economico!
La Rivoluzione Solare di quell’anno vede l’ascendente di Rivoluzione cadere in Sagittario, nel settimo campo di Luisa, settore delle associazione e del matrimonio, e Giove, governatore del Sagittario finire incollato al medio cielo, il punto del massimo successo. Dall’altra parte del medio cielo di Rivoluzione, guarda un po’, troviamo l’accoppiata vincente di Saturno e Marte, i due pianeti che nel tema di Luisa sono in trigono al Sole.

E’ interessante anche l’armonica dell’età, in questo caso. Mentre la RS mette l’accento soprattutto sulla realizzazione professionale e lo straordinario successo che incontrerà la sua invenzione nata dal desiderio di risparmiare, l’armonica dell’età mette l’accento sulla vicenda intima e personale di Luisa.

La Luna-femminilità è altissima nel decimo campo e nell’orgoglioso segno del Leone ponendo prepotentemente in primo piano le esigenze della donna, e si oppone a Venere libertaria nel segno dell’Acquario, ma nel quarto campo, dove si congiunge a Marte. Una Venere importante perché governa l’ascendente in Bilancia e il Sole che lì si trova. Deve essere stato un periodo lacerante: la donna di successo si è trovata improvvisamente di fronte alle sue fragilità emotive, alla necessità di dover compiere scelte difficilissime. Ma Venere vince e Luisa sceglie di vivere il suo amore con Giovanni.

V - Morbida angora
L’anno successivo Annibale Spagnoli si ritira dall’azienda per attriti interni. Luisa è nel Consiglio di Amministrazione della Perugina. La Rivoluzione Solare di quell’anno accompagna gli eventi con un ascendente Ariete che si colloca nel campo undicesimo del tema radix, e una settima casa affollata di pianeti tra cui, importantissimo, il Sole e quel Saturno che nel tema di RS governa il decimo campo e che nel tema natale era in aspetto con il Sole.

In un certo qual senso, Luisa trova nuove alleanze, cammina ormai con le sue gambe e va ancora più lontano. Subito dopo la guerra si era lanciata in una nuova impresa: l’allevamento del pollame e dei conigli d’angora. I conigli non vengono uccisi e neanche tosati, ma amorevolmente pettinati, come si legge su Wikipedia, per ricavare la lana d’angora per i filati. Nasce nel sobborgo di Santa Lucia l’Angora Spagnoli per la creazione di scialli, boleri, indumenti di moda. La segnalazione alla Fiera di Milano di questi come di ottimi prodotti spinge Luisa a moltiplicare gli sforzi: nel giro di poco tempo può contare su 8000 allevatori che mandano a Perugia per posta il pelo pettinato di almeno 250.000 conigli!
Forse Luisa ha ormai raggiunto il massimo risultato possibile, o forse il destino decide di fermarla prima che vada ancora oltre. Ancora giovane e vitale si ammala di cancro alla gola e muore nel 1935.
La Rivoluzione Solare dell’ultimo anno vede l’ascendente di Rivoluzione in Acquario, nel decimo campo di Luisa, con Urano, governatore dell’Acquario a fine Ariete, con un largo quadrato a Plutone nel campo sesto, settore delle malattie. Saturno è nel primo campo e riceve un’opposizione dalla Luna, governatrice del sesto campo-malattie. Il Sole è in campo ottavo, il settore tradizionalmente associato alla morte, e riceve una quadratura dal nodo lunare, associato al destino, situato nel campo dodicesimo.

Se la RS non fosse già da sola abbastanza eloquente, l’armonica dell’età ribadisce il concetto collocando l’ascendente di armonica in Capricorno, dove si trova l’ottavo campo di Luisa. Anche qui il Sole è nell’ottavo campo, al quadrato di Plutone nel dodicesimo.

VI – Le generazioni successive
Il genio di Luisa non è rimasto senza eredi. E’ interessante leggere che cosa racconta Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Luisa_Spagnoli) a questo proposito:
Dopo la sua morte, con il figlio Mario (1900-1977) nel 1937, l'azienda voluta da Luisa passa da attività artigianale a industriale. A lui si deve l'invenzione, nel 1942 di due oggetti brevettati: un pettine per la raccolta della lana e una pinza per tatuare i conigli d'angora. Mario costruì, nel 1947, il nuovo stabilimento della "Città dell’angora", attorno a cui nacque una comunità autosufficiente, in cui la parte assistenziale e ricreativa era fase del ciclo produttivo. Fondò inoltre anni '60 il parco giochi della "Città della Domenica", originariamente chiamato "Spagnolia" e ancor oggi meta di visitatori. Con il figlio Annibale, detto Lino (1927-1986), imprenditore e presidente del Perugia Calcio, la produzione si diversifica maggiormente e nasce la rete commerciale dei negozi "Luisa Spagnoli", oggi presente in tutto il mondo, sempre con base a Perugia.


Grazia Bordoni
Laureata in Lettere Moderne nel 1970. Insegnante di Lettere nella scuola media dal 1970 al 1997. Ha incominciato a occuparsi di astrologia nel 1975 e segue un indirizzo psicologico e umanistico. Autrice di numerosi articoli tradotti e pubblicati su riviste specialistiche di tutto il mondo, ha partecipato a Congressi e Convegni in Italia e all’estero. Ha collaborato con la rivista L’Astrologo agli inizi degli anni ’80 ed è collaboratrice di Sirio fin dal primo numero, uscito nel 1983. Dal 1995 pubblica un bimensile, Datanotizie, dedicato alla divulgazione di dati di nascita interessanti della cui raccolta e classificazione si occupa dagli anni ’70 in collaborazione con i massimi specialisti di tutto il mondo.
Pubblicazioni: “Toro", Armenia (1983); "Sintesi e interpretazione del tema natale", ibi (1987); Tecnica astrologica", ibi (1989); “Le coordinate geografiche", ibi (1992); “Astrologia: Guida ragionata ai testi in lingua Italiana”, Il Simbolo (1992, 1998), “Astrologia per comprendere i nostri figli”, Edizioni Mediterranee, 2007.
Dal 2001 è Direttore Editoriale di Armonie Stellari.
grabor@tin.it
http://www.armonics.net/


Bibliografia
Boneschi M. Di testa loro, Mondadori, 2002