IMAGINE: LA LIBERTA’ AL POTERE
(un viaggio a zig zag lungo le strade dell’11°/Acquario)
di Franca Mazzei

- tutti i diritti riservati -

“Imagine there's no heaven
It's easy if you try
No hell below us
Above us only sky
Imagine all the people
Living for today...

Imagine there's no countries
It isn't hard to do
Nothing to kill or die for
And no religion too
Imagine all the people
Living life in peace...

You may say I'm a dreamer
But I'm not the only one
I hope someday you'll join us
And the world will be as one

Imagine no possessions
I wonder if you can
No need for greed or hunger
A brotherhood of man
Imagine all the people
Sharing all the world...

You may say I'm a dreamer
But I'm not the only one
I hope someday you'll join us
And the world will live as one”


Quando mi hanno invitata a presentare una relazione sull’11° Casa, tra i mille spunti che hanno affollato di primo acchitto la mia mente una parola lampeggiava tra tutte: “Imagine”, il titolo del celeberrimo brano di John Lennon. Credo che il testo di questa canzone, oltre che universalmente noto, sia una sorta di manifesto dei valori più peculiari della Casa – libertà, uguaglianza, condivisione, fratellanza, utopia, laicità – al punto che mi sono immaginata quanto sarebbe stato bello, e di buon auspicio, poterla cantare tutti insieme durante questo congresso. Potrete dunque intuire la mia sorpresa quando, dopo aver comunicato a Meskalila che il titolo provvisorio del mio lavoro sarebbe stato “Imagine”, lei mi ha risposto con una punta di meraviglia di aver già pensato proprio a questa canzone quale colonna sonora dell’evento: magiche, incredibili sincronie.
E da lì, da quel brano cantato milioni di volte in tutte le lingue della terra, è partito il mio viaggio di esplorazione nella Casa più anti-solare dello zodiaco, un viaggio che è stato a tratti anche riscoperta di alcune parti di me, che ho un Sole non solo in 11° ma anche in Acquario.
L’identità tra Segno e Casa, lo sappiamo, non è mai perfetta, infatti parliamo di “cosignificanza”, ovvero di significati assonanti. Ma è indubbio che nell’11° risuonino molti dei valori acquariani, e viceversa.

Non a caso nel Tema di John Lennon (vedi Tema Natale in appendice) brilla una Luna acquariana proprio in 11° Casa, a rappresentare che ciò che ha mosso la sua creatività e le sue performance è stato un “sogno” (Luna) di stampo prettamente libertario e per certi versi utopistico (11° Casa), stimolato in gran parte da una donna (ancora la Luna) che in Acquario ha Sole, Venere e Saturno, e parliamo naturalmente di Yoko Ono (vedi Tema Natale). Per altro è di qualche mese fa la conferma che “Imagine” gli fu ispirata da una poesia di Yoko contenuta nella pubblicazione “Grapegruit” (“pompelmo”).
Lungo il cammino antiorario sul cerchio zodiacale, all’11° Casa si arriva dopo aver sostato su quella vetta rappresentata dalla 10° Casa che dovrebbe condurci, se ben aspettata, alla realizzazione concreta delle nostre ambizioni, alla piena autonomia, in certi casi al successo.
Quello nell’11° è un passo successivo, ulteriore, in cui ci si può alleggerire dall’ansia del successo e da quelle responsabilità e preoccupazioni che potere e carriera inevitabilmente comportano.
Quell’Io che nella 10° domina dall’alto, in certi casi solo nella propria torre d’avorio, riscopre quanto possa essere salutare e stimolante immergersi nel “noi” della famiglia umana, pur mantenendo una propria identità che – lungi dal trincersarsi passivamente dietro un gruppo indistinto (come potrebbe talvolta accadere nella 7°/Bilancia) si espone, contesta e in casi estremi lotta attivamente per salvaguardare i valori di cui si fa portavoce.

“Alzatevi, ribellatevi
Ribellatevi per i vostri diritti
Alzatevi, ribellatevi
Non arrendetevi!“


canta Bob Marley, un Acquario del 6 febbraio 1945, nella sua “Get Up, Stand Up”.

E’ un Io, quello dell’11°/Acquario, che avendo smascherato le proprie spinte egoiche individuandole come limite anziché come pungolo alla libertà individuale, non riconosce ne sopporta più alcun giogo, è un Io che si prefigge non già di dominare la realtà ma di trasformarla, e per riuscire in questo obiettivo deve avvalersi della forza del gruppo, della partecipazione attiva:

“La libertà non è star sopra un albero
Non è neanche il volo di un moscone
La libertà non è uno spazio libero
Libertà è partecipazione.
Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come un uomo che ha bisogno
Di spaziare con la propria fantasia
E che trova questo spazio
Solamente nella sua democrazia”


ci ricorda Giorgio Gaber, un altro Acquario, nato il 25 gennaio 1939.

Libertà è essere se stessi, fuori da pregiudizi, conformismi, mode e luoghi comuni. Ecco cosa raccontò in un’intervista Jimi Hendrix, che aveva sia il Sole che Mercurio in 11° Casa (vedi Tema Natale):

“Prima di andare in scena il mio road manager mi disse: Jimi, brutto cafone cencioso, non vorrai mica andare in scena così, no? Io gli risposi: appena finisco la sigaretta, il vestito sarà perfetto. Io mi piaccio così, mi trovo a mio agio così.”

E Lou Salomé (vedi Tema Natale), un’acquariana con Venere in 11°Casa, scrisse:

“Non so vivere secondo un modello e non potrò mai servire da modello ad alcuno; invece, quel che farò sarà vivere la mia vita come mi piace, qualunque cosa accada”.

L’11° è dunque l’ultima Casa completamente e profondamente umana e terrestre lungo il cerchio zodiacale, prima del tuffo finale in quell’infinito senza più pronomi personali rappresentato dalla 12° Casa, in cui l’Io, il Tu e il Noi scompariranno fondendosi nel Tutto.
E’ la Casa in cui al potere personale della 10° si sostituisce quello di un Noi che mette in discussione il potere assoluto rappresentato dal Sole dell’opposta 5°, per eccellenza il Sole del monarca e del patriarcato, un Noi che può avere una forza rivoluzionaria.

“Voglio trasformare la mia pittura in qualcosa di utile per il movimento rivoluzionario, la sola vera ragione per vivere. Nessuno è separato da nessuno, nessuno lotta solo per se stesso.”

scrive Frida Kahlo (vedi Tema Natale), che in 11° Casa aveva Sole, Giove e Nettuno.

È la Casa che più incisivamente di ogni altra esprime il senso di un “tutto” che non è mistico, come nella 12°, ma profondamente terreno:

“Nessun uomo è un’isola completa in se stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto. La morte di qualsiasi uomo mi diminuisce, perché io sono parte dell’umanità”

emblematicamente dichiara Ernest Hemingway (vedi Tema Natale), col suo Sole e la sua Venere in 11° Casa.

Nessuna separazione è prevista tra uomo e uomo, nella visione acquariana:

“Se alzi un muro, pensa a ciò che resta fuori”

disse Italo Calvino (vedi Tema Natale), che in 11° Casa aveva Sole, Saturno e Venere.

La dialettica tra 11° e 5° è simile a quella che si gioca tra 7° e 1°, perché in entrambi gli assi c’è un Io che si oppone al Noi (il Sole in esaltazione della 1°/Ariete e quello in domicilio della 5°/Leone), ma non è sovrapponibile: il Sole della Casa 1° è quello del bambino competitivo che sgomita per vincere, o del generale agguerrito a capo delle sue truppe, mentre il Sole della 5° non ha bisogno di competere, in quanto è già il Re, e detta legge dall’alto del suo trono mandando gli altri alla guerra.
Inoltre, il “noi” della 7° mira a salvaguardare i valori di giustizia e legalità, attraverso l’esercizio di un giudizio e di un rispetto per leggi e gerarchie che l’11° non possiede, anzi spesso rifiuta: nell’una agisce per cosignificanza l’esaltazione di Saturno (rigore, leggi), nell’altra quella di Nettuno, il pianeta più sregolato dello zodiaco.
L’uguaglianza proclamata dalla 7° è quella salvaguardata dalle leggi giuste, mentre nell’11° è considerata un diritto per nascita, direi biologico, che contesta non già il “capo” iniquo, egocentrico e prepotente (come può fare la 7°), ma il concetto stesso di “capo”.
Siamo tutti uguali di fronte alla legge, dice la 7°, mentre l’11° proclama: non riconosco alcun potere superiore.

“Come non vorrei essere uno schiavo, non vorrei essere un padrone. Questa è la mia idea di democrazia”

dichiarò Abraham Lincoln, un Acquario del 12 febbraio 1809.

Se la 7° Casa lotta per la giustizia, per l’11 la causa prioritaria e urgente è quella per la libertà e l’autogestione:

“Da un punto di vista ideologico sono sicuramente anarchico. Sono uno che pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per contro proprio”

disse Fabrizio De Andrè (vedi Tema Natale) in un’intervista, un Acquario con Giove, Saturno, Marte e Urano in 11° Casa, aggiungendo, in un suo celebre brano:

“Libertà l’ho vista dormire nei campi coltivati a cielo e denaro, protetta da un filo spinato”.

Dunque se c’è una Casa in cui libertà e uguaglianza siano considerate valori più forti di qualunque legge umana o divina quella è l’11°/Acquario, la Casa che si ribella al monarca e persino agli dei, perché ritiene che certi privilegi debbano essere goduti da tutti, cioè, in ultima analisi, che non debbano esistere privilegi. Così come certe verità dovrebbero essere patrimonio di tutti, non solo di re e dei. Ancora con De Andrè:

“Perché dissi che Dio imbrogliò il primo uomo, lo costrinse a viaggiare una vita da scemo, a ignorare che al mondo c’è il bene e c’è il male”.

Il mito di Prometeo è un lampante esempio di ribellione acquariana: l’eroico Titano sfidò gli dei rubando il fuoco dal carro di Apollo (dio del Sole) per darlo agli esseri umani, affinché anche loro potessero goderne per progredire lungo un cammino di evoluzione e conoscenza.
E così pure fece il cherubino Lucifero (figura che non coincide con Satana), inducendo l’uomo a impossessarsi del potere della conoscenza e del libero arbitrio per diventare simile a Dio.
Entrambi si ribellano all’autorità e ai dogmi, trasgredendo una legge divina per favorire i bisogni umani, consapevoli che sarebbero incorsi in terribili punizioni.
Anche Icaro subisce la stessa sorte per aver trasgredito alle raccomandazioni paterne, sfidando le leggi della natura: preso dall’euforia del volo si avvicina troppo al sole che scioglie le sue ali di cera, e precipita in mare.
Riconosciamo in questi miti altrettante perfette metafore di una parte della natura acquariana: la ribellione all’autorità (genitoriale, giuridica e divina), la spinta a volare con le proprie ali e a costruirsele da soli, l’ansia di conoscenza, l’eccessiva fiducia nelle nuove tecnologie create dall’uomo.
Tutte caratteristiche riconducibili a Urano - il pianeta che rompe gabbie, vincoli e catene e inventa nuove diavolerie elettroniche – e alla sua coabitazione con Nettuno (ideologie, voli mentali, in casi estremi fanatismo), ma anche con Saturno che, in questa sede, funziona non solo come ragionamento astratto, ma anche come “potere”: un potere diverso da quello che manifesta in Capricorno, in quanto qui si contrappone al potere solare dell’opposto Leone/5°Casa, raffreddandone la vitalità, smorzandone le passioni, equilibrandone gli eccessi egopatici e patriarcali, limitandone le spinte riproduttive. Non il potere del capo o del dio, ma dell’uomo, e della collettività umana.

Ed è a questo “raffreddamento” saturnino che si deve la contrapposizione dialettica tra l’amore passionale della 5°/Leone e quell’amore scevro da passione e possesso che trova la sua sede prediletta nell’11°/Acquario: l’Amicizia.

“L'amore più grande è quello nato dall'amicizia, e l'amicizia più grande è quella che si sviluppa dall'amore”.

scrive Lou Salomé, complice la sua Venere in 11° Acquario.

Ma in 11°/Acquario Saturno svolge anche un’altra importante funzione, imprescindibile per chi decida di non rispondere a capi o dei, e cioè la capacità di rendere conto alla propria coscienza, di assumersi la responsabilità di se stessi e delle proprie azioni, di discernere e ragionare, di astrarsi dalle proprie emozioni per poterle valutare con lucido distacco.
Un senso di responsabilità che dal personale vira al collettivo:

“Ognuno è responsabile di tutti”

disse Antoine de Saint Exupery (vedi Tema Natale), che in 11° Casa aveva Sole. Luna, Mercurio e Venere. Per altro, il suo “Piccolo Principe” è un monumento delicato e sublime a quel grande dono che è l’Amicizia vera, tanto cara ai valori dell’11° Casa e dell’Acquario.

Anche Nettuno, inteso come sacrificio, nell’11°/Acquario gioca un ruolo differente rispetto a quello che siamo abituati a riconoscergli nella 12°/Pesci: se in quest’ultima rappresenta il sacrificio di stessi agli dei, l’annullarsi dell’Io nel Tutto, nell’11°/Acquario può invece indicare il sacrificio di sé in nome di un’idea astratta o di un’utopia che portata alle sue estreme conseguenze rischia paradossalmente di avere esiti dis-umani.
Ma in questi miti – e nella natura dell’11°/Acquario - risuona anche un coraggio tutto mentale, una sotterranea tendenza a non tenere in giusto conto i propri limiti e i conseguenti rischi, sulla spinta di una “invidia degli dei” e di un “se posso pensarlo, posso farlo” che può indurre a oltrepassare i confini dell’umano e della natura stessa, con tutti i danni che possono derivarne: insomma, a peccare di hýbris.
Si pensi, per esempio, ai rischi connessi all’ingegneria genetica, a internet, all’inquinamento elettromagnetico, alle intelligenze artificiali e a tutto ciò che finisce col limitare o negare il ruolo del singolo essere umano e i contatti interpersonali diretti (compresi quelli sessuali e procreativi).
Per fare meglio della natura (o, in una visione religiosa, di Dio), si rischia di ledere proprio al concetto stesso di “umanità”, con quel distacco emozionale e carnale anch’esso tipico dell’11°/Acquario che raffredda passioni e sentimenti in nome di un astratto concetto di progresso e di indipendenza da qualunque legge (comprese quelle della natura).
Dio non è più il Padreterno o il monarca, ma la Macchina Perfetta, nel sogno utupico, e direi distopico, di un Urano che vince sulla divinità, sulla natura e infine sull’uomo, sostituendoli.
Questa hýbris che ricorre nei miti, insieme alle valenze di manipolazione, tradimento, inganno, caduta agli inferi e morte, inevitabilmente richiama alla mente Plutone (Prometeo tradisce la fiducia di Zeus, Lucifero quella di Dio, Icaro quella di suo padre Dedalo), un Plutone che secondo la scuola morpurghiana ha la sua esaltazione in trasparenza proprio in Acquario e, per cosignificanza, nell’11° Casa.
La 5°/Leone genera figli, l’11°/Acquario genera idee e invenzioni il cui seme creativo è proprio in quel Plutone in trasparenza, qui perfetto alleato della tecnica uraniana.
D’altro canto plutonica è anche l’innegabile vocazione “politica” di questa Casa (e del segno cosignificante), in cui ritroviamo quella scienza del compromesso e quelle spinte opportunistiche che non possono ridursi al solo Urano, in quanto richiedono una capacità di scavare dietro le apparenze e una disponibilità a “sporcarsi le mani” (sia pur per un fine eventualmente nobile) che solo Plutone possiede: per combattere il potere e conquistarsi la libertà su questa terra, non si può essere (o restare) angeli.
Emblematico il caso di Talleyrand (2 febbraio 1754), il vescovo, diplomatico e politico francese che dal 1789 fino alla sua morte (1838) fu ministro degli esteri in quasi tutti i regimi e governi che si avvicendarono: dalla rivoluzione all’impero napoleonico, dal direttorio fino alla restaurazione. Soprannominato “il camaleonte” e “lo stregone della diplomazia”, aveva non solo Sole e Venere in Acquario, ma anche Giove e Nettuno in 11° Casa.
Chi presenta forti valori 11°/Acquario nel proprio Tema Natale possiede spesso doti di camaleontismo e mimesi che non sono attribuibili al solo Nettuno, ma anche ad una capacità di mascheramento tipicamente plutonica che consente quella libertà d’azione che è fine ultimo ma anche mezzo: non è un caso che il Carnevale, con tutti i suoi significati simbolici, cada sotto questo segno.
All’Io immutabile dell’opposta 5°/Leone - il motore primo e immobile a cui tutto deve girare intorno - si contrappone dunque l’Io in continuo cambiamento dell’11°/Acquario. Un Io che non accetta di essere ingabbiato da un’identità e da un ruolo che valgano una volta per sempre, perché in definitiva è proprio il destino preconfezionato dagli dei quello contro cui si ribella.

“Potrei raccontarvi le mie avventure cominciando da stamattina, ma è inutile riandare a ieri perché allora ero un’altra persona. Vediamo un po’: stamattina, quando mi sono svegliata, ero proprio la stessa? Ma se non sono la stessa, allora domando e dico: chi sarò mai allora? Ah, questa sì che è una domanda da centoventidue milioni!”

fa dire alla su Alice Lewis Carroll (vedi Tema Natale) un altro acquariano DOC (Sole e Urano congiunti in Acquario):

E quando questo Io in continua trasformazione non vuole o non può sovvertire il potere, conosce l’arte di eluderlo, di blandirlo, di ironizzarci su o di smontarlo, magari semplicemente mostrando a tutti – re compreso - che il re è nudo, e quindi esposto e inerme:

“Tagliatele la testa! urlò la Regina con quanta voce aveva. Ma nessuno si mosse – Chi si cura di te? – disse Alice – Tu non sei che la Regina d’un mazzo di carte”.

È interessante notare come l’Acquario (e per cosignificanza l’11° Casa) sia l’unico settore dello zodiaco in cui sono totalmente assenti i pianeti personali, a favore di pianeti lenti e super-lenti che colorano le generazioni, più che i singoli individui: Saturno, Urano, Nettuno e Plutone. Forse è anche per questa peculiarità che lo distingue da tutti gli altri undici che è forte in lui il senso di una collettività che spesso trascende la persona? Ed è anche la ragione per cui chi possieda valori 11°/Acquario non di rado sembra più interessato ai problemi e ai bisogni di un’astratta umanità, che non a quelli di qualcuno in carne e ossa proprio sotto il suo naso?

L’identità mai perfettamente definita di un Io che oppone l’identità invece netta, immutabile e maschilissima dell’opposta 5°/Leone non può che farsi portatrice dei valori eversivi della bisessualità, della transessualità, del gender, del queer: l’acronimo LGBT comincia infatti a diffondersi nella seconda metà degli anni ’90, proprio in concomitanza del ritorno di Urano in Acquario, ed è nel febbraio del 1990, con Sole e Mercurio in Acquario, che durante un convegno in California la scrittrice e accademica italiana Teresa de Lauretis conia l’espressione “queer” (la parola che definisce chi non vuole sentirsi obbligato a determinare né a dichiarare la propria identità sessuale).
Sarà poi con Nettuno in Acquario (sempre lui) che i matrimoni omosessuali cominceranno a diventare realtà, legge dello stato.
Inoltre val la pena ricordare che, per opposizione dialettica al concepimento “naturale” della 5°/Leone, la recente compresenza di Urano e Nettuno in Acquario ha favorito lo sviluppo e la diffusione della procreazione assistita.
Ed è stato di certo Urano in Acquario a consentire che internet cessasse di essere un privilegio di pochi per diventare una “rete” universale che collega tutti con tutto.

Libertari, laici, democratici, in certi frangenti anche eretici e rivoluzionari (Giordano Bruno nasce nel 1548 con Plutone in Acquario), i valori dell’11°/Acquario storicamente hanno accompagnato grandi capovolgimenti da parte del popolo, come la rivoluzione francese (luglio 1789), con Plutone in Acquario) e quella russa (ottobre 1917, con Urano in Acquario): in entrambi i casi destituendo un potere assoluto di stampo leonino, rappresentato dal Re e dallo Zar.
Sono tanti i “paladini della libertà” con valori acquariani, alcuni dei quali hanno pagato con la vita l’impegno alla causa. Tra gli altri: Nelson Mandela (Urano in Acquario e Marte in 11°), Martin Luther King (Luna e Venere in 11°, Mercurio in Acquario), Simon Bolivar (Plutone in Acquario), Angela Davis (Sole e Luna in Acquario), Rigoberta Menchù Tum (Ascendente e Venere in acquario, Mercurio e Saturno in 11°), Malala Yousafzai (Sole in 11°, Giove e Urano in Acquario),

Ma l’opposizione dialettica con la 5°/Leone, settore maschile, conservatore e patriarcale per eccellenza, suggerisce che anche la lunga e difficile lotta per la parità dei sessi non possa che essersi accompagnata in certe tappe cruciali a valori acquariani, e infatti è proprio così: la Dichiarazione dei Diritti della Donna e della Cittadina viene stilata nel settembre del 1789, con Plutone in Acquario, ad opera di Olympe de Gouges, nel cui Tema Natale brilla la congiunzione Urano-Giove in Acquario.
E il termine “femminismo” appare per la prima volta nella storia sulla rivista francese La Citoyenne, a firma di Hubertine Auclert, il 13 febbraio 1881: quel giorno nel cielo si formava l’opposizione tra il Sole in Acquario e la Luna in Leone (non riesco ad immaginare nulla di più emblematico, simbolico e profetico).
Tra le scrittrici e saggiste femministe ricordiamo Virginia Woolf (Sole e Mercurio in Acquario) e, tra le contemporanee, Erica Jong (Sole in 11° Casa e Venere in Acquario, vedi Tema Natale). Sua la provocatoria affermazione:

“Dagli albori della storia fino ad oggi i libri sono stati scritti con lo sperma, non col sangue mestruale”.

E alla protagonista di un suo romanzo fa dire:

“Una persona non è mai libera se la libertà le deve essere data. Chi sei tu per “darmi” la libertà?”

Voglio concludere questo breve e parziale viaggio a zig zag nei valori acquariani, ricordando una figura di fondamentale importanza per l’astrologia di tutti i tempi. Parlo di Lisa Morpurgo, la studiosa che col suo Sole in 11° Casa (vedi Tema Natale) ha rivisitato e in parte rivoluzionato lo schema di domicili/esaltazioni della tradizione, intuendo con grande anticipo l’esistenza di altri due pianeti trans-plutoniani, e dimostrando come il nostro zodiaco a guida Ariete rispecchi la logica patriarcale del mondo in cui viviamo.

Infine un augurio a tutti noi: che l’imminente ingresso di Plutone in Acquario possa contribuire a riportare in primo piano i valori della famiglia umana, dell’apertura mentale e della libertà.

Aprile ‘19

Franca Mazzei















Bibliografia essenziale

- Lisa Morpurgo – tutte le opere (edizioni Longanesi e Tea)
- Internet – siti vari
- Dati di nascita: archivio privato e Astrodatabank