LE CASE: INTRODUZIONE ALL'ORIGINE DEL LORO SIGNIFICATO
di Deborah Houlding

INTRODUZIONE

Le “Case” (o “luoghi”) celesti sono state una tra le quattro componenti essenziali dell’astrologia, sin dall’epoca classica. La ripartizione della sfera celeste in dodici parti, unitamente ai pianeti, ai segni e agli aspetti, costituisce un sistema astrologico efficace e fondamentale. In epoca moderna, vi sono due teorie popolari che illustrano perché ogni determinato luogo ha acquisito un suo significato tipico. Secondo la prima teoria, le case sono un’estensione simbolica dei segni zodiacali. La seconda teoria presenta le case in senso psicologico, come parti della “ruota della vita” che gira in direzione anti-oraria. Queste due teorie alterano il significato che all’origine si pensava le Case dovessero comunicare; inoltre, focalizzandosi entrambe su di un approccio psicologico, hanno minato la logica tramandata, producendo nuove connessioni in contraddizione con i significati tradizionali delle case. Questa relazione vuole evidenziare la debolezza e l’inaffidabilità delle teorie moderne, proponendo come alternativa, anche se in parte, il ragionamento simbolico originario che ha sostenuto l’evoluzione dei significati delle case, così come appaiono negli antichi testi antichi. Una valutazione positiva dei punti di vista culturali antichi, permette di scoprire perché ogni Casa governi proprio quegli specifici contenuti ad essa associati. Possiamo anche prendere atto che il significato delle case dipende dalle qualità fisiche emergenti con l’apparizione e la scomparsa della luce; questo ha influenzato la simbologia dei punti cardinali e ha designato le case come aree della sfera celeste, capaci di aumentare o ridurre gli effetti planetari.

Introduzione
Nel XX secolo, vari astrologi hanno sostenuto che il significato delle case derivasse dalla loro connessione con i segni zodiacali. Ralph Holden evidenziò quest’ assunto in Elements of House Division, affermando:
“Entrambi [case e segni] rappresentano semplicemente due differenti modalità di osservare il medesimo concetto insito nell’idea-matrice del segno stesso, sia esso Ariete, Toro, Gemelli o qualunque altro…Così, il significato di base della Prima casa, non è più “aspetto, attitudine, apparenza, portamento, salute, vitalità o condizione intrinseca’, ma semplicemente ‘Ariete’. Questo, alla fine, racchiude tutto quello che è necessario dire.”

Il contenuto dei testi tradizionali, però, contraddice chiaramente questo assunto. La 5a casa, per esempio, è solitamente associata alla fertilità e alla gravidanza; eppure, il Sole e il Leone, rapportati alla possibilità di gravidanza, diventano forti indicatori di sterilità e perciò, smentiscono la possibilità di fertilità. Un altro esempio, sempre secondo l’astrologia moderna, è che la ricchezza e le finanze personali oltre ad essere associate alla 2a casa, si estendano, fino ad asserire che il Toro governa la ricchezza e che Venere (governatore del Toro) sia un comune significatore del denaro. Eppure, se cerchiamo negli antichi testi classici, non riscontriamo alcuna associazione tra il segno del Toro e la ricchezza, proprio come il segno dei Pesci non è simbolo di reclusione. I Segni e le Case erano trattati come principi differenziati: il ruolo dei segni era di fornire informazioni descrittive sui pianeti, mentre quello delle Case era di evidenziarne l’influenza, aumentandone o diminuendone gli effetti. Per gli astrologi antichi, il Toro indicava caratteristiche di caparbietà e ostinazione, qualità causate da una personalità ostile, legata ad un intelletto semplice e ad un atteggiamento mentale rigido, molto simile all’animale che lo simbolizza. L’ipotesi che il Toro governi le finanze e il commercio è un’idea moderna, derivante dall’identificazione del segno con la Seconda casa, e non il contrario. Allo stesso modo, non è possibile recuperare alcun riferimento classico che ricolleghi Venere al commercio o al denaro. Venere non ha la natura di un pianeta commerciale, ma cerca il lusso e tutte le cose piacevoli che inclinano all’auto indulgenza; in effetti, questo pianeta dai contorni morbidi non è per niente adatto agli affari. Per tradizione, quest’onore appartiene a Mercurio, il vero significatore del commercio, del baratto, dello scambio; e, ovviamente, delle borse, dei tesori, delle monete e dei prodotti comunemente associati alla moneta.

Attualmente, come ulteriore complicazione, abbiamo il problema dell’assegnazione dei domicili ai pianeti esterni. Per esempio, i significati tradizionalmente associati alla casa 11a sono distorti, quando cerchiamo un’associazione forzata con l’Acquario; inoltre, sia il segno, sono penalizzati da un’errata rappresentazione, quando cerchiamo di farli collimare con i principi uraniani. L’astrologia moderna commette spesso l’errore di insegnare tali significati per ognuno di essi. Nel testo moderno più venduto, The New Complete Astrologer, Urano è descritto come umanitario, amichevole e gentile; mentre l’Acquario è descritto come imprevedibile, eccentrico, ribelle, oppositivo, privo di tatto e perverso. Questo passaggio di simbolismo dal pianeta al segno è assorbito dai significati della casa, grazie al suggerimento che l’11a casa governa i terremoti, l’astrologia e la rivolta sociale.

Se fossimo più critici, ammetteremmo che soltanto Urano è considerato imprevedibile, eccentrico, ribelle, bastian contrario, privo di tatto e perverso; allora potremmo restituire all’Acquario la sua fama tradizionale di segno ‘umano’, conosciuto per equilibrio, tatto e diplomazia (a differenza dei segni bestiali che mancano di buone maniere e abilità intellettuali). Ci accorgeremmo, allora, di quanto sia inverosimile assegnare ‘gentilezza’ e ’‘amicizia’ a Urano, cui fin dagli inizi furono assegnate influenza malefica e creazione di divisioni. Urano causa separazione, tensioni, talvolta in modo così prorompente, da apparire scioccante, crudele e violento.

Il punto in cui questa teoria presenta un elemento di veridicità, è nel sostenere una corrispondenza anatomica tra i significati del segno e della casa; infatti, la 1a casa e l’Ariete corrispondono entrambi alla testa; la 2a casa e il Toro alla gola, ecc. L’ipotesi che potessero essere messi sullo stesso piano in un senso più generale attecchì con l’astrologia divulgativa del 17° secolo, infiltrandosi lentamente nel ragionamento astrologico. Gli astrologi del Rinascimento, seriamente impegnati nello studio, confutarono quest’alterazione dei principi astrologici e percepirono la necessità di una certa cautela, come si evidenzia dal tono usato da Nicholas Culpeper, quanto scrisse nel 1658:

“Alcuni autori sostengono che i segni assumono lo stesso significato, affinché ciò avvenga anche per le case celesti, in modo che l’Ariete finisca per significare la vita, il Toro la proprietà, i Gemelli i fratelli e i brevi viaggi, e voi sapete il resto. In verità, secondo me, molti autori una volta inventate le loro estrosità, le hanno messe per iscritto per farle spacciare come Verità dai posteri. Coloro che le hanno accettate senza prova, hanno abbigliato la tradizione con vesti lussuose, lasciando che la povera ragione andasse in giro coperta di stracci. Così affermò un autore; dunque ‘ciò è vero, giusto o sbagliato’.

I testi classici dimostrano che i significati delle Case non furono estratti dai segni, ma che questi furono adattati ed estesi per includervi il significato delle Case, secondo l’ordine naturale dello Zodiaco. È importante capire che la potente filosofia delle case comprende sia una ricca profondità di simboli, sia un valore pratico di ampia portata.

La seconda teoria sull’origine dei significati delle Case, comunemente accettata, ipotizza che esse siano associate alla “ruota della vita” psicologica, che inizia per l’Ascendente (la nostra apparizione) e si conclude con la 12a casa, dove torniamo a dissolverci nel serbatoio inconscio dal quale veniamo. Howard Sasportas, importante fautore di questo punto di vista in The Twelve Houses, sosteneva che le Case rappresentano la ruota della vita, secondo l’ordine di numerazione antioraria. Questa ipotesi potrebbe funzionare con le prime case; infatti, si asserisce che noi “appariamo, prendiamo consapevolezza e aspetto fisico” all’Ascendente; “incontriamo il senso dei valori e riconosciamo ciò che possediamo” nella 2a casa, sviluppiamo “la coscienza dell’Io” nella 3a e così via.

In seguito, la logica della teoria in esame comincia ad allontanarsi dalle origini e non offre alcuna spiegazione razionale sul perché l’8a Casa della morte dovrebbe precedere la 10a casa della carriera e delle aspirazioni; o perché la 5a casa della gravidanza e dei bambini dovrebbe precedere la 7 a casa delle associazioni e del matrimonio. I tentativi di riconciliare la tradizione con le teorie contemporanee sono chiaramente artificiosi e si basano su ipotesi creative piuttosto che sulla ricerca storica e sullo studio. Questa teoria, inoltre, si avvale pesantemente dei domicili moderni che non trovano conferma nella pratica tradizionale, ma alterano gradualmente i significati tradizionali delle Case pur di avvalorare l’ipotesi.

Il problema è che queste teorie ignorano le interpretazioni che hanno accompagnato le Case lungo il percorso della storia dell’astrologia. Pur di rendere perfetta tale corrispondenza, diventa necessario che la comprensione dei significati venga trasformata in qualcosa che è spesso quasi l’esatto contrario di ciò che gli astrologi di qualsiasi epoca precedente abbiano permesso. La ‘perdita, morte e sofferenza’ dell’8a casa, hanno intrapreso un incredibile viaggio evolutivo per diventare ‘trasformazione’, e di conseguenza, ‘creatività sessuale’; infatti, nei testi moderni, l’8a casa è spesso presentata come un’area di rinascita e nuova vita. Non esiste alcuna evidenza di questi significati nelle opere tradizionali in cui le parole-chiave dell’8a casa erano chiaramente indicate: morte, declino, perdita, timore e ansia.

Le nuove teorie non hanno tentato di capire il “ciclo della vita” secondo la mentalità delle antiche civiltà che svilupparono la teoria astrologica. Per farlo, dovremmo invece approfondire sia le conoscenze pratiche sia l’essenza del significato astrologico; dovremmo comprendere come gli antichi abbiano realmente e simbolicamente afferrato il ‘viaggio della vita’ all’interno delle case, non limitandole artificiosamente con i numeri e la longitudine zodiacale, ma cogliendone il riflesso nei moti diurni dei corpi celesti e dei cicli planetari. Per apprezzare tutto questo, è necessario sapere quando e come la Case celesti fecero il loro ingresso nella letteratura astrologica.

Prime Indicazioni del Significato delle Case
Le antiche tecniche di divinazione sul fegato (circa 2000 a. C. in Mesopotamia) possono essere considerate come antesignane della valutazione simbolica sottesa nei significati delle case. A quei tempi, il fegato di un animale sacrificale analizzato, forniva significati specifici grazie alla sua forma, al colore, alla direzione, all’idratazione del tessuto, alla chiarezza, dalla curvatura, alla posizione e al numero delle macchie e dei segni. Lo stesso procedimento fu applicato alla volta celeste e creò le basi dell’antica astrologia Mesopotamica: il colore, la luminosità, la velocità e la posizione di una stella o di un pianeta sulla sfera celeste, unitamente al suo aspetto fisico, fornivano l’interpretazione del fenomeno. La posizione planetaria aveva come riferimento i quattro punti cardinali, perciò la sua descrizione indicava se si trovasse a est, ovest, nord o sud; in alto o in basso; a sinistra o a destra. Ogni posizione aveva un suo significato; secondo la regola babilonese: “Ciò che si trova a destra è mio, ciò che è situato a sinistra è del nemico”. Analogamente, la direzione est era ritenuta buona e familiare, mentre la ovest era associata all’ostilità e ai nemici. Gli dèi del cielo, della terra e della natura, erano collegati al sud, mentre gli dèi infernali e dell’oltretomba erano associati al nord. La direzione nord-ovest era la più sfavorevole.

Riprodotto da un’illustrazione della ‘spartizione del luogo sacro’ nel libro di Jack Lindsay’s Origins of Astrology, che raffigura un modello di fegato desunto dalla tradizione dell’Antica Mesopotamia.

I primi esempi di divinazione attraverso fegato, comprendono variazioni simili a quelle che poi si riscontrano nella divisione astrologica delle Case, pur restando fedele ai principi di fondo, connessi alle qualità spaziali e agli orientamenti quali sinistra e destra, est e ovest. Questi restarono fondamentalmente identici, presso gli Egizi, i Pitagorici, o qualunque altra corrente filosofica del mondo antico: est/destra era associato al solare/diurno e alle qualità maschili; sinistra/ovest era associato alle qualità lunari/notturne e al femminile. Tutto questo è connesso con i moti ciclici di luce e oscurità che creano le polarità giorno e notte, estate e inverno, a loro volta associati, simbolicamente, all’alternarsi tra attività e riposo, crescita e invecchiamento.

L’uso delle Case nell’interpretazione del grafico, non è anteriore al 1° secolo d. C.; infatti il primissimo libro sulla descrizione del loro significato è Astronomica di Manilius, scritto in latino intorno al 10 d. C. Dovremmo, comunque, notare che la sicurezza di Manilius nel descrivere i significati delle case fa supporre che egli stesse trasmettendo una conoscenza largamente condivisa, piuttosto che una nuova tecnica inventata da poco. La questione di quanto gli Antichi Egizi abbiano contribuito all’ origine dell’astrologia è ancora controversa, ma si può presumere che i loro principi sulle qualità spaziali rispecchiassero quelli del popolo mesopotamico e di altre antiche civiltà. Alessandro Magno riuscì a conquistare gran parte dell’Egitto e della Mesopotamia entro il 331 a.C., periodo in cui fondò anche importanti centri culturali ad Atene, Babilonia e Alessandria d’Egitto. Alessandria, soprattutto, divenne un’area importante per lo sviluppo dell’Astrologia Ellenistica, perché rappresentò il nucleo in cui i principi cosmologici Egizi, Persiani e Greci confluirono in una filosofia integrata, come testimoniano i testi dell’Hermetica e dei leggendari Nechepso e Petosiris. Il frequente riferimento di Manilius alle credenze mitologiche delle antiche civiltà fa supporre che i significati delle case siano stati fissati (o almeno chiariti) grazie agli studi alessandrini. Se così fosse, sarebbe molto naturale cominciare una ricerca dei loro principi di base, riflettendo sull’antico simbolismo Egizio.

La Filosofia Solare Egizia e gli Angoli Astrologici
Gli Egizi credevano nella reincarnazione e consideravano la morte fisica, un processo di trasformazione all’interno dell’inarrestabile ciclo della vita. Essi percepivano il moto diurno del Sole, come il viaggio quotidiano compiuto dal Dio-Sole per attraversare il ciclo di morte-rinascita, morendo ogni sera al tramonto, per rinascere nuovamente, ogni mattina all’alba.

Gli Egizi credevano che allo stesso modo in cui la morte visibile del Sole, della Luna e delle Stelle occorresse quando cadevano sotto l’orizzonte ad ovest, nel momento in cui l’anima lasciava il corpo umano in seguito alla morte fisica, venisse attratta verso l’orizzonte occidentale e seguisse il corso delle stelle. Per questo, la parte occidentale dell’orizzonte sottendeva una connessione mitologica con tutti gli aspetti della morte, del declino, della debolezza e del ritiro. L’ovest era noto con il significato di Amentat, ‘luogo del riposo’, ‘morte’, o come ‘il portale di Duat’, e in virtù di questa credenza, quasi tutte le piramidi e le tombe reali erano situate sulla sponda occidentale del Nilo. Viceversa, l’est fu associato agli inizi e al rinnovamento della vitalità. Antiche illustrazioni egizie del passaggio del Sole in cielo, dipingono il Dio-Sole che invecchia con l’avanzare del giorno, o a bordo di vari tipi d’imbarcazioni, assumendo la forma di dèi diversi per ogni parte del viaggio: al mattino, Khepri (il cui nome significa ‘inizi’); a mezzogiorno Ra (‘radiosità’) e la sera, Atum (‘completo’) o Amun/Amen (‘nascosto’).

Duat era il nome che gli Egizi assegnavano all’Oltretomba, ossia l’emisfero nascosto sotto la Terra che congiungeva l’ovest all’est. Il Sole proseguiva il suo viaggio, attraverso il mondo sotterraneo, finché, a mezzanotte, il suo ciclo di trasformazione si concludeva nel centro di Duat. Qui il Dio-Sole dava origine a una nuova manifestazione e si trasformava nel bambino in gestazione, pronto a rinascere al sorgere del sole.

In connessione con questa credenza, varie superstizioni e usanze popolari di tutto il mondo, associano il punto cardinale est con la vita e la vitalità, il sud con il potere e la realizzazione; l’ovest con la morte, e il nord con la mitologia dell’Oltretomba. Nella Bretagna medioevale, per esempio, i luoghi destinati alle esecuzioni erano, generalmente, situati nella parte occidentale della città, con le tombe orientate a est per fronteggiare il Sole nascente. I cimiteri erano situati a sud o a est della chiesa e soltanto i criminali e i bambini non battezzati venivano sepolti sul lato nord, all’ombra della chiesa, luogo considerato di facile accesso per gli spiriti oscuri.

Il Medio Cielo inferiore (IC): la Quarta Casa
Gli Egiziani non consideravano la morte come fine della vita, ma come stadio transitorio all’interno della vita stessa: un appartarsi per un periodo di purificazione, riposo e rinnovamento. Nella filosofia antica, le profondità più recondite rappresentavano la Fonte Spirituale: il Genitore Universale dal quale veniamo e al quale infine ritorniamo. Analogamente, la 4a casa è astrologicamente connessa con il principio e la fine di tutte le cose, i genitori e il focolare domestico. Manilius scrisse che essa governa il fondamento di tutte le cose 7e simboleggia la regione più profonda dell’Oltretomba. 8 Indica tutto quello che scaturisce o abita nelle viscere della Terra: minerali, carbone, metalli e petrolio, unitamente alle miniere da cui estrarre tali risorse. La 4a casa, indicando le profondità più recondite e ciò che è nascosto nella terra, governa anche i cimiteri, i tesori sepolti, la ricchezza proveniente da fonti nascoste, tutto ciò che è sommerso o affondato sotto gli oceani. A un livello psicologico, essa è uno strumento per esplorare il passato o le radici occulta del presente, ma anche l’Oltretomba con le sue associazioni: debolezza, morte, anziani o giovanissimi. In epoca classica, rappresentava i genitori; nel Medioevo rappresentava in particolare il padre, ossia il referente della la linea genealogica. Generalmente, si ricollega alla stirpe, ai nonni, alla proprietà familiare, alla ricchezza e alla terra degli avi. Come nel simbolismo Egizio, essa segna il ritorno alla fonte e l’inizio e la fine della vita: il guscio svuotato, in cui però permane il seme delle potenzialità.

L’Ascendente (Asc): la Prima Casa
L’Ascendente indica il punto della ‘vita’ perché quando il sole sorge ogni mattina, distribuisce al mondo le sue proprietà donatrici di vita, calore e luce. Secondo le descrizioni classiche, l’Ascendente rappresenta vita, formazione del carattere e aspetto. Indica la nostra comparsa nel mondo. In effetti, l’Ascendente indica esattamente quel corpo fisico attraverso cui si manifesta la vita fisica. Il nostro aspetto esteriore e l’espressione esterna del nostro essere essenziale si ricollegano, attraverso i principi della fisionomica, secondo cui la forma fisica e le caratteristiche del viso sono considerate rivelatrici del carattere.

Molti astrologi classici indicavano l’Ascendente come capacità intellettiva e carattere di base. L’Ascendente indica anche lo stato della nostra salute e lo spirito vitale: l’eventuale forza di volontà e vitalità necessarie per superare ostacoli e malattia. Il colore bianco è attribuito alla prima Casa perché sottintende la luce del Sole (William Lilly nota che il significatore di un oggetto mancante in questa casa va descritto di colore bianco o pallido). Poiché la luce è simbolo di vita, le caratteristiche delle altre case dipendono, in qualche modo, dalla loro abilità di accedere alle proprietà di sostegno alla vita, attraverso gli aspetti che formano con l’ascendente.

Il Medio Cielo (MC): la Decima casa
A mano a mano che il Sole si avvicina al Medio Cielo, raggiunge la sua massima forza e radiosità. Di conseguenza, la 10a casa indica lo status, la reputazione e la posizione alla quale aspiriamo nella vita. Manilius la chiamava la cittadella del cielo e la considerava il tempio della gloria, della distinzione, dell’‘onore’ e del successo in azione. 10 Come apice del grafico, il MC indica la parte della personalità che manifestiamo al mondo esterno: il sé professionale. Indica la posizione sociale che possiamo raggiungere con i nostri sforzi, in opposizione all’eredità dello status familiare connesso al nome o al lignaggio che gli astrologi classici riferivano alla 4a casa. Diversi astrologi classici associavano quest’area sia al frutto del proprio lavoro, sia al frutto dei propri lombi, perciò l’associavano all’allevamento dei bambini. Essendo spesso definita la corona del grafico, ci si aspetta che un pianeta al Medio Cielo influenzerà fortemente qualsiasi situazione. La 10a casa, perciò, può indicare il livello di successo riscontrabile in qualsiasi impresa sottoponibile all’attenzione o al vaglio pubblico; infatti, nei grafici delle industrie moderne, assume grande rilevanza se si vuole evidenziare la promozioneo un’identità vincente. In un grafico natale, un luminare al Medio Cielo espone il nativo all’esame dell’opinione pubblica; mentre nei grafici degli eventi o nei temi orari indica le circostanze emergenti, (al contrario, i significatori ‘sotterranei o combusti mantengono le cose segrete o nascoste).

Il Discendente (Dsc): la Settima Casa
La filosofia egizia riteneva che il moto del Sole verso il Discendente, come indebolimento della vitalità, perdita di potere, morte, o bisogno di ritiro. Poiché il Discendente era associato alla carenza di vitalità, divenne famoso come angolo ostile, dove il nativo è sotto l’influenza degli eventi sfavorevoli o dei nemici. Manilius lo collegava alla risoluzione degli affari e agli anni conclusivi della vita perché il Sole vi moriva ogni notte al tramonto:
Affretta la discesa del cielo sotto terra e seppellisce le stelle….. non sorprendetevi se è chiamata il portone del cupo Plutone e se governa la porta debitamente sigillata della fine della vita e della morte. Qui muore realmente la luce del giorno, che la terra sottostante strappa al mondo e imprigiona nella cella della notte.

Così come l’Ascendente è simbolo di luce e rappresenta colori pallidi o il bianco, la perdita della luce al Discendente è stata associata al nero o a colori molto scuri.

La 7a casa corrisponde con gli oppositori e quindi “l’altro” (sia in amore sia in guerra), perché in parte è, diametralmente, opposta all’Ascendente. In ogni modo, l’influenza simbolica della direzione ovest resta un elemento integrante. L’ovest è, solitamente, percepito come ostile o debilitante perché è associato al buio; il suo riferimento a “coloro che si confrontano con noi”, è molto antico. Secondo la filosofia Pitagorica che trae le sue origini dai concetti già in uso presso gli antichi Mesopotami ed Egizi, l’orientamento a destra si collega all’est e quello a sinistra all’ovest. Nelle scritture e nelle filosofie di tutto il mondo, l’uso simbolico della destra o est sta ad indicare qualità che sono benefiche, forti, giuste, dirette, aperte, familiari e centrate sul ‘Sé’. La sinistra e l’ovest, invece, simbolizzano la forza e le energie erogate agli altri, perciò capaci di originare un senso di unione, relazione e dedizione (infatti, questa casa è associata al matrimonio); la sinistra, però, può indicare anche un senso dell’Io indebolito e può indicare un’energia potenzialmente nociva, indiretta, oscura, sinistra o non familiare.

Howard Sasportas sembrava sulla via giusta, quando considerò le Case come ‘ciclo della vita’ o ‘ruota delle esperienze’; il suo errore fu di volerle identificare, secondo un ordine numerologico. Quest’ ordine, astrologicamente, corrisponde al moto di un pianeta attraverso i segni zodiacali, ma in astrologia è il moto diurno celeste da est a ovest – causato dalla rotazione quotidiana della Terra attorno al proprio asse – che offre un significato più immediato. Tolomeo lo definiva il Primo Moto Primario che non tiene conto del moto naturale dei pianeti, quando cercano di progredire lungo lo zodiaco. Infatti, la numerazione delle case si basa su questo ordine che trae origine dagli orologi soli-lunari (con la doppia indicazione delle ore diurne e notturne) degli astronomi Egizi. Le Case sono numerate in ordine antiorario, lo stesso in cui le stelle sorgono e diventano visibili all’orizzonte Orientale; ecco perché l’Ascendente era noto come oro-scopo, ossia “osservatore dell’ora”.

Come possibilità d’influenzare una struttura sottostante, la rivoluzione diurna spiega molte cose, ma non rivela il significato integrale delle singole Case perché altri sistemi simbolici sono entrati in gioco. Possiamo, comunque, notarne l’influenza, interpretando l’asse delle Case 2a e 8a, questo perché dimostra in quale modo nello scema gli aspetti s’intrecciano con l’Ascendente.

L’Asse delle Case 2a/8a
La moderna astrologia spesso non riesce a utilizzare l’intero potenziale dei significati delle Case perché li riduce alla stessa forza ed efficacia, ignorando che le differenti posizioni all’interno della sfera influenzano la forza della manifestazione planetaria. Gli astrologi antichi, comunque, ponevano grande enfasi sulla differenza tra una Casa descrivente una zona del cielo attiva, potente, e quella che volgeva alla recessione e al declino. L’uso dei termini “cardinale, succedente e cadente” riflette questo e illustra, ampiamente, quanto ciò che è simboleggiato sia sano o malato, vicino o lontano, o impoverito e insicuro. Queste qualità sono spesso minimizzate nei testi popolari moderni; invece, gli astrologi che utilizzano i metodi tradizionali, le usano costantemente per determinare l’esito di un conflitto, per trovare oggetti smarriti, per tracciare il grafico dell’evoluzione di una relazione o di una malattia, o le potenzialità di un’offerta di lavoro.

Tra gli antichi fattori attribuibili al rafforzamento di una casa, sono da considerare gli aspetti tra le cuspidi delle Case e l’Ascendente. Poiché l’Ascendente rappresenta l’entrata della luce, e quindi vita e vitalità, l’aspetto (visione) che ciascuna Casa ha dell’Ascendente determina la quantità e la qualità di ‘energia-vita’ che impregna quell’area del cielo. La 7a Casa, per esempio, poiché fronteggia l’Ascendente per opposizione e perciò riceve la sua luce diretta, è una Casa potente, dove i pianeti sono in grado di esercitare un’influenza forte e dinamica. Ogni pianeta che in quest’area esercita un questo confronto diretto, possiede una forte risonanza energetica. Trattandosi di un’opposizione, non dobbiamo attenderci che sia un’energia comoda (pensate al disagio che provate quando qualcuno vi parla, standovi troppo vicino e con gli occhi immersi nei vostri), ma è intensa ed emotiva a causa del confronto molto diretto con l’ascendente, cardine dello schema cosmico. Quando i pianeti in questa posizione collegano il loro significato ad altre persone della nostra vita, per proiezione o per diretta esperienza, possiamo attenderci che la loro influenza su di noi sia appassionata e intensa, caratterizzata in qualche modo dai due estremi amore-odio. La Settima casa dunque indica le persone con le quali stringiamo un rapporto stretto e intimo che esula dalla comune conoscenza e in certo senso, ci fa sentire come la metà di un tutto. Generalmente, si preferisce l’espressione ‘che significa l’altro’ perché può riferirsi, indifferentemente, tanto agli avversari, quanto agli amanti o alle persone associate.

Questo vale anche per le case 10a 4a, che formano con l’Ascendente un potente aspetto di quadrato. La loro essenza è potere e forza di influenzare: quella della 10a è manifesta ed osservabile; quella della 4a è profondamente radicata e piuttosto nascosta. Le case 9 a e 5 a sono favorevoli e hanno associazioni positive perché formano armoniosi trigoni con l’Ascendente. Questo tipo di relazione ha consentito a queste case di acquisire significati meno traumatici di quelli che avrebbero avuto in condizioni diverse.

Le case 2a, 8 a, 6 a e 12a sono legate all’Ascendente da aspetti considerati troppo deboli per apportare sostegno: il quinconce e il semi-sestile. L’impossibilità di accedere alla luce dell’Ascendente significa che tutte queste Case sono considerate aree ‘oscure, perché simbolicamente denotano una carenza di energia vitale. Anche altri fattori vanno considerati, ma nel significato fondamentale di queste case è insito un principio di quieta espressione della propria personalità.

L’incapacità di discernere la differente forza tra le varie influenze planetarie, mentre attraversano i vari settori del grafico, porta alle moderne variazioni del significato delle Case; si crede che esse derivino dall’originaria filosofia astrologica, ma in realtà non vi corrispondono. L’affermazione che la Casa ottava sia connessa con la vita sessuale o con la potenziale gravidanza, diventa preoccupante. Si tratta di un’idea nascente dalla visione che quest’area implichi la trasformazione personale a un livello molto profondo (essendo la casa della morte, per estensione deve suggerire una rinascita e il processo che porta a tale nascita). La morte, a qualsiasi livello avvenga, fisico, materiale, spirituale o emozionale, è il processo di perdita operante all’interno di una più ampia prospettiva di trasformazione personale, sottesa però nell’intero tema natale. Essa ha, dunque, i propri cicli e le proprie tappe, perché è preceduta dalla debolezza e seguita da dolore. Soltanto dopo un adeguato periodo di lutto e integrazione, le energie creative possono riemergere per promuovere la crescita di una nuova vita. La gravidanza, pertanto, appartiene all’area fertile della 5a casa, mai all’8a, perché questa è un’area che cattura l’essenza della ‘perdita di creatività’.

Un’altra idea dubbia è la credenza che un grafico in cui l’enfasi ricade sulla casa 8 a rappresenti un buon momento per trovare un accordo finanziario con un’altra persona. Questa idea si basa sull’assegnazione dell’8 a al ‘denaro degli altri’, poiché è la 2 a casa a partire dalla 7a. Gli astrologi che applicano questa logica devono aver dimenticato che l’8 a casa è l’area in cui la nostra perdita può diventare il guadagno di un altro. Nei grafici disegnati per trovare una proprietà perduta, per esempio, il significatore della 7a casa mostra che è caduta in mani altrui; nell’8 a indica che si è trasformata in disponibilità finanziarie. In questi grafici può giovare una casa Ottava con influenze ‘amiche’, ma in questioni riguardanti i nostri stessi affari finanziari è estremamente importante che sia la 2 a casa ad essere rafforzata.

Tradizionalmente, la 2a casa rappresenta le nostre sostanze e il profitto, mentre l’8 a indica un’area di declino. L’assenza di aspetti forti tra l’Ascendente e la 2a casa, nell’astrologia antica conferiva a questa casa una cattiva reputazione. Gli astrologi classici conoscevano l’Ottava con nomi sinistri, quali ‘Cancello di Ade’ o ‘Porta di Plutone’. Manilius ha dato una breve descrizione dell’influenza dell’asse 8a-2 a, solo per dimostrare che era sfavorevole:

Giustamente, esse sono considerate gli spaventosi rifugi di Tifone, fatti emergere dalla Terra selvaggia, quando fece nascere la guerra contro il cielo..

Il testo di Firmicus Maternus, astrologo del 4° secolo, ci illumina circa le origini dell’associazione della 2 a casa con la ricchezza. Egli la descrive come una casa di crescita e consiglia di considerarla come la casa della speranza ma aggiunge che era denominata “Cancello dell’Inferno”, e suppone che questo sia dovuto allo scarso accesso di luce dell’Ascendente:
Questa casa mostra l’aumento delle speranze e dei possedimenti materiali personali. Ma è una casa passiva e non forma aspetti con l’Ascendente. È chiamata Cancello dell’Inferno perché non forma alcun tipo di aspetto con l’ascendente.

Fortunatamente, Firmicus include anche la terminologia greca più antica, secondo le cui informazioni, l’8 a casa era conosciuta come Epicataphora, ossia ‘che cade nell’Oltretomba’. La 2 a casa era conosciuta come Anaphora, ‘che sorge dall’Oltretomba’, per dimostrare che sebbene entrambe fossero considerate ingressi all’oltretomba e includessero nel loro simbolismo gli elementi più oscuri, esisteva un’importante distinzione: l’8 a era la porta d’ingresso, la 2 a quella della liberazione.

Una chiave per capire questo simbolismo giace nel mito antico della discesa agli Inferi di Ishtar. Incapace di varcare l’oltretomba se non nuda, il viaggio richiese che all’ingresso lei si spogliasse dei suoi ornamenti e dei suoi gioielli, che le sarebbero stati restituiti al momento della liberazione. Il mito riflette il processo ciclico di perdita e crescita che simbolizza morte e rinascita. Il seguente brano tratto da World Mythology di Donna Rosenberg è un’introduzione al mito e mi sembra molto appropriato al soggetto che stiamo trattando. Il suo libro verte sulla mitologia non sull’astrologia, quindi ci sottopone un punto di vista indipendente; ma è particolarmente rilevante, se si considera l’antica associazione tra Saturno (secondo la tradizione, pianeta della morte) e la 4a casa; e la Luna e la 3a casa (gli antichi denominavano la 3 a casa ‘Dea’, ossia Divinità femminile perché era ‘la casa della Luna’):
Nelle prime società agricole, il suolo produttivo era molto importante e la vita dell’intera comunità era orientata verso la terra. Gli antichi popoli agricoltori osservavano che le piante e le persone nascevano, maturavano e morivano, e che spesso altre rinascevano, la primavera successiva. Questa realtà divenne fondamentale per la religione. La morte fu una parte accettata del ciclo della vita, perché era seguita da rinascita o nuova vita. I popoli adoravano la Grande Dea per garantire la propria fertilità e quella dei campi, affinché la loro comunità continuasse a sopravvivere. ..Ade non era soltanto il dio dei morti, da cui sarebbe sorta nuova vita, ma era anche il dio della ricchezza. (Plutone, altro suo nome, derivava da ‘Ploutos’, ossia ricchezza). La terra morta rinasceva ad ogni primavera, grazie all’esplosione della vita di nuove piante; inoltre, la terra conteneva i metalli (rame e stagno) dai quali si ricavava il bronzo.

Da questo brano si deduce che l’associazione della 2a casa con la ricchezza e l’accrescimento materiale, nacque come sviluppo della sua connessione con l’oltretomba. Il brano dà anche un senso al fatto che gli antichi chiamassero la 3 a casa ‘Dea’ o Divinità femminile, perché era la Dea della Terra a completare il processo iniziato da Ade per poi ridare fertilità alla Terra.

In una prima fase, l’intera area in prossimità del Medio cielo inferiore (IC) era connessa con il segreto processo di rinnovamento: il seme che germinava sotto il suolo, e il feto embrionale della fertilità che ritornava a celebrare la sua comparsa all’Ascendente. In questo processo era compresa la Seconda casa, che come porta della liberazione, diventava la rappresentazione simbolica del ritorno della speranza e della crescita fisica. In opposizione all’Ottava casa, area che conteneva un tremendo annuncio di perdita, essa era vista come la casa dell’attesa di benefici. Con il trascorrere del tempo, l’associazione con la ricchezza divenne più definita, e la condizione generale finì per riflettere la possibilità di scarsità o abbondanza.

Conclusione
Sebbene tutte le case derivino parte del loro significato dalla relazione diurna Sole/Terra, non tutte ne sono chiaramente dipendenti, come quelle di cui abbiamo discusso sin ad ora. Ovviamente, altri fattori sono coinvolti e nel cercare l’origine dei significati, appare subito evidente che non esiste un’unica filosofia cui ispirarsi per illuminare completamente l’evoluzione dei loro significati. Gli attuali significati delle Case sono il prodotto della fusione di differenti punti di vista simbolici la cui integrazione ha richiesto molti secoli. I significati attribuiti ai settori spaziali del grafico sembrano centrati su questa interazione Sole-Terra, ma anche gli Aspetti hanno avuto il loro ruolo, così come l’interazione tra le Case e la vicinanza ai punti cardinali. Un’altra influenza dominante fu quella nota come ‘gioie’ planetarie, un’associazione tradizionale tra pianeti e case che non rientra nei temi di questa relazione. Spero, invece, di aver dimostrato che i significati delle Case non sono strampalati né arbitrari, né possono essere semplicemente spiegati secondo una sola teoria. Una genuina vslutazione del significato delle Case richiede la comprensione ragionevole di vari concetti astrologici classici, quali l’importanza dell’angolarità, il significato della luce, del moto e degli effetti derivanti dalle connessioni degli aspetti e dei raggi. Per questa ragione, gli astrologi moderni dovrebbero evitare la tentazione di adattare i significati delle Case in modo da trovare corrispondenze a quelle che non collimano con gli approcci delle moderne teorie psicologiche. Dobbiamo sempre ricordare che le Case non sono, semplicemente, l’estensione dei significati del segno o del pianeta; esse sono una struttura astrologica importante, indipendente e a ragione veduta, in grado di comunicare significato, esprimendo gli stessi principi insiti in qualsiasi indagine astrologica, purché valida.


RIFERIMENTI

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